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Scuola e vaccini, la nuova legge toglierà il ricatto?

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2 - 3 minuti di lettura

L’antefatto.

Eravamo scesi in piazza per questo. Per chiedere a gran voce che le malattie non si prevengano con il ricatto. 

È sleale – per non dire illegale – condizionare un diritto garantito dalla Costituzione (come il frequentare la scuola) alla completezza del libretto vaccinale. Un diritto vive di vita propria, se lo concedi “sotto condizione …” lo snaturi, non è più un diritto.

Tuttavia è successo. La legge 119/17 ha introdotto “la prevenzione sanitaria con ricatto” avvalorando un rapporto mercenario tra l’atto del vaccinare e l’ingresso a scuola. Se fino a due anni fa il medico suggeriva il meglio per noi – che poteva essere anche ‘ora-quel-vaccino-no’ – d’un tratto la politica ha deciso che lo Stato fa meglio del medico. Scordatevi il posto dell’accoglienza per antonomasia, la mano che sostiene le mamme lavoratrici: stop a nidi e materne se non prestate il braccio di vostro figlio a 10 punture. Do ut des, bellezza. È il mestiere più vecchio del mondo, occorre farsene una ragione

No, grazie. Abbiamo occupato le piazze, molti di noi hanno rinunciato all’asilo e non perché siamo no-vax ma perché sappiamo che la prevenzione delle malattie è una cosa seria. Da affrontare a mente aperta con il proprio medico, con chi ci conosce bene. 

La notizia.

È di ieri un emendamento al testo che diventerà legge  (il ddl 770 ancora in discussione) che – Deo gratias – abolisce il ricatto “niente scuola se non vaccini”. Il testo 2 numero 7.0.1 cofirmato da Lega e M5S prevede che “a decorrere dall’entrata in vigore della nuova legge, per tutte le scuole di ogni ordine e grado, i documenti vaccinali non costituiranno più requisito d’accesso”. Cliccate qui per vedere il testo completo messo a punto dai senatori Maria Cristina Cantù (Lega), Pierpaolo Sileri (M5S) e Sonia Fregolen (Lega).

Che dire? È un passo avanti rispetto al buio della legge 119, che, con successive circolari ha autorizzato il ministro a inviare i carabinieri nelle scuole, non per controllare che siano rispettate le norme antiincendio (più della metà degli edifici è a rischio), ma per chiudere i cancelli ai bimbi senza certificato.

Le critiche.

Tuttavia in queste ore stanno arrivando le critiche. Fra i genitori c’è chi replica che un emendamento da solo non fa una legge. In effetti, il testo è ancora tutto da votare. Ma se ci sono volontà politica e finalità di intenti l’emendamento passerà.

A ben guardare è un provvedimento coerente con il contratto di governo sottoscritto da Salvini e Di Maio in cui si fa riferimento a “un giusto equilibrio fra diritto all’istruzione e diritto alla salute”. Quindi ora c’è la strada per far partire la promessa.

Altre famiglie però non si fidano. Avrebbero preferito che la coerenza su questo aspetto si fosse concretizzata durante l’anno scolastico per impedire le esclusioni da scuola e le vaccinazioni con ricatto. Temono si tratti di una “mossa elettorale” per conquistare voti in vista delle Europee.

Tutto può essere. E se è vero che il tempo è galantuomo, avremo modo di capire se si tratta di una promessa da Pinocchio. 

Nel frattempo preferisco fidarmi e poi, eventualmente, ricredermi piuttosto che rinunciare ad apprezzare i presupposti di un buon lavoro.

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