Una di quelle ricorrenze che non si vorrebbero per ciò che vanno a riportare alla memoria, ma in un paese come l'Italia è più che doveroso ricordare questa giornata, viste le mancanze che ci interessano da vicino.
Il motivo non è dato dal semplice fatto che sia in atto una campagna vaccinale di massa anti-Covid.
In realtà la denuncia, la vergogna, deriva dal fatto che in un paese come il nostro non sia possibile sapere con certezza l'esatto numero dei danneggaiti riconosciuti dallo Stato italiano, l'ammontare dei risarcimenti attivi e soprattutto la causa e l'entità dei danni che lo Stato sta "compensando".
Come è possibile tutto questo? Siamo nell'era dell'informatica, del flusso dei dati sempre più veloce, e non siamo in grado di conoscere un dato che potrebbe essere estrapolato da una semplice query su un database di informazioni sanitarie?
Eppure le domande sono state poste, da associazioni di volontariato che da anni si occupano della materia, ormai un anno e mezzo fa erano stati richiesti al Ministero della Salute i dati che potessero dare una realtà ben definita della piaga derivante dal danno da reazione avversa al vaccino.
Eppure nel 2015 avevamo una risposta dal Senato che riportava già oltre 25.000 indennizzi, oggi pare che questa informazione sia ben più difficile da avere, tanto da dover spingere addetti ai lavori a minacciare già dall'aprile scorso un ricorso al TAR per ottenere risposta a richieste di accesso ad atti pubblici.