Circola dal primo gennaio, si è diffuso indisturbato per oltre un mese e mezzo, fino alla scoperta del paziente 1 il 20 febbraio scorso.
Questo quanto denuncia l'analisi pubblicata dal sito ArXiv, frutto del lavoro di 14 centri di ricerca, con il coordinamento del Direttorato Generale della Sanità di Regione Lombardia.
Molti si interrogano però sui ritardi di intervento dell'unità di crisi sanitaria della Regione, di concerto con il Governo, incapaci fin da subito di intraprendere una linea comune.
Dalle zone rosse, non attive anche per le pressioni della filiera produttiva locale, ai medici inascoltati che suggerivano importanti azioni di contenimento.
Una su tutte la proposta di organizzare ospedali esclusivamente riservati a ricoverati per Covid-19 per evitare promiscuità con altri pazienti e quindi diffusione del virus nelle strutture ospedaliere.
La risposta di Regione Lombardia alle richieste del Dr. Angelo Giupponi, direttore dell’Agenzia regionale emergenza/urgenza di Bergamo, è stata un categorico "non abbiamo tempo per le tue cazzate".