Era il 1° dicembre 1955, a Montgomery nello stato americano dell'Alabama.
Per effetto di una legge dettata da discriminazione e ignoranza, che obbligava le persone di colore a cedere il proprio posto ai bianchi nel settore comune, accadde uno degli avvenimenti che ebbe più risonanza mediatica in tutti gli Stati Uniti e nel mondo.
Lei era Rosa Louise Parks, una attivista statunitense che, all'età di 42 anni, divenne The Mother of the Civil Rights Movement, ovvero la madre del movimento dei diritti civili.
A distanza di 64 anni apprendiamo che la storia, per molti versi, non ha ancora insegnato nulla: in nome della "scienza" si compiono ancora atti di razzismo che non riguardano solo il colore della pelle, la fede religiosa, ma perfino lo stato di salute di una persona o di un bambino.
Tutto ottenuto mediante arretratezza culturale, incompetenza e scarsa informazione e censura dai canali mediatici che optano maggiormente a dare spazio al "pensiero unico".
Siamo difronte ad un fenomeno che si sta per ripetere? Perchè ciò che sta avvenendo in molte scuole italiane ha molti elementi in comune, in nome di una legge che nulla ha a che fare con la salvaguardia della salute collettiva.