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Prima i bambini, ora gli adulti

DDL 770: anche Milano risponde all'appello e si organizza per informare la cittadinanza

DDL 770: anche Milano risponde all'appello e si organizza per informare la cittadinanza
  • Prima i bambini, ora gli adulti
2 - 4 minuti di lettura

Anche Milano si chiede se la cittadinanza sia realmente informata su quanto sta avvenendo a Roma in Commissione Sanità sul tema della prevenzione vaccinale.
E nelle vie centrali, nelle vicinanze di Piazza Duomo, un altro folto gruppo di genitori ha organizzato domenica scorsa un banchetto informativo per entrare in contatto direttamente con i passanti.
Il tema sempre lo stesso: il Disegno di Legge 770 in discussione in queste ore presso la aule del Senato.
Ed ecco che dopo Lecco un'altra piazza dimostra l'effettiva ignoranza della maggior parte degli intervistati, che di questo testo di Legge non sa proprio nulla.

Un altro gazebo e tavoli con parecchio materiale e libri di natura scientifica che hanno certamente incuriosito buona parte dei passanti che si sono avvicinati per chiedere informazioni riguardo l'iniziativa.

Per la cittadinanza, questa volta non solo la locandina già presentata a Lecco ("Conosci il Disegno di Legge 770?"), ma una anche più esplicita che certamente dava un connotato più immediato a quello che gli organizzatori volevano far passare come messaggio e fonte di dibattito: "Obbligo vaccinale per tutti, prima i bambini, ora gli adulti".

Il DDL 770, per il quale abbiamo una intera sezione dedicata, a firma del M5S e Lega, sembra essere per molti un qualcosa di oscuro, ma nonostante questo nemmeno così preoccupante da doversi adeguatamente informare, almeno fino a quando la somministrazione dei vaccini, paradossalmente, è rivolta non più solo ai bambini, ma coercitivamente anche ad un adulto.

Ma entriamo più nel dettaglio e cerchiamo di capire cosa è avvenuto nel corso di questo pomeriggio di un giorno festivo, in una città che chiaramente accoglie soprattutto nei weekend anche molti forestieri e stranieri.

Anche questa volta abbiamo rivolto alcune domande agli organizzatori.

D.: Come è andata questa volta, quali le differenze in una città che rappresenta chiaramente una piazza molto più grande per molti aspetti?

R.: Certamente un ambiente più difficile, siamo passati da una Lecco che è più contestualizzata per cultura e dimensione, a quella più dispersiva e influenzabile dalla stampa classica e dal mainstream che veicola le informazioni a senso unico.

D.: Quali difficoltà avete incontrato?

R.: Reticenza soprattutto laddove comprendevano che il tema riguardava i vaccini, un argomento troppo scomodo, per tanti. Del resto chi voleva lavorare sul dividere le masse lo ha fatto molto bene, riempiendo la testa di molte persone con stereotipismi.
Basta solo pensare che anche chi ha fornito i permessi per l'occupazione del suolo, ha erroneamente scritto il termine "novax" per classificare gli organizzatori e la finalità dei banchetti informativi.

D.: Le domande che sono state poste?

R.: Moltissime, di ogni genere.
Ma quello che più stupiva era l'incredulità di molte persone quando spiegavamo il contenuto del DDL 770.
In alcuni casi il pregiudizio nei nostri confronti era così alto da far pensare loro che ce lo stavamo inventando solo per portare consensi verso chi come noi sta lottando, sia dal punto di vista sanitario sia dei diritti.

C'è anche stato un confronto costruttivo con un francese, che ha voluto raccontare quale sia la situazione nel suo territorio d'Oltralpe.

Ma con gli italiani la cosa è diversa, perchè oltre all'incredulità, traspare una evidente ignoranza dettata proprio dall'informazione.
Molti dicono di essere a conoscenza della tematica, o comunque di aver sentito menzionare l'esistenza di una legge che obbliga la somministrazione dei vaccini ai bambini.
Ma quando questo viene rivolto a un adulto, ecco che subentra la reazione contraria alle imposizioni tramite normativa, a quel punto si che diventano sbagliate. Coerente, no?

E per questo abbiamo nuovamente esposto le intenzioni del Ministero della Salute che vengono confermate anche dalla bozza di intesa sul documento recante "Piano nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2019-2023".
In questo documento si evidenzia un piano che si prefigge, nel giro di soli quattro anni, di eradicare il morbillo portando alla vaccinazione oltre 2 milioni e mezzo di cittadini italiani facenti parte delle coorti di nascita dal 1975 al 2000.
Se uniamo questo al DDL 770 e a quanto sta succedendo in alcune regioni, ecco che lo scenario diventa ancora più preoccupante e la popolazione va informata.

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