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UNICA VIA: LA VACCINAZIONE. MA A QUALE COSTO SOCIALE?

Palazzo Chigi. Draghi: si all'obbligo vaccinale e alla 3^ dose

Palazzo Chigi. Draghi: si all'obbligo vaccinale e alla 3^ dose
  • UNICA VIA: LA VACCINAZIONE. MA A QUALE COSTO SOCIALE?
3 - 5 minuti di lettura

E' terminata due ore fa la conferenza stampa da Palazzo Chigi.
Il Premier Draghi, con i ministri Bianchi, Gelmini, Speranza e Giovannini, torna a parlare dalle aule parlamentari della questione vaccinale in Italia.

E lo fa senza indugi, sostenendo che «entro la fine di settembre raggiungeremo l'80% della copertura vaccinale», ma con l'aggravante di voler obbligare il resto della popolazione non appena l'EMA ne fornirà la possibilità, quindi con un obbligo tout court.

Si intende quindi adottare la via più estrema, senza alcun tipo di dialogo, non ascoltando le parti sociali, non ascoltando nemmeno le giuste obiezioni di chi in questo momento fa parte di quella maggioranza che sta sostenendo il Governo stesso e che proprio ieri in Commissione Affari Sociali ha votato no al green pass.

Come risponderanno gli italiani che da tutta estate stanno scendendo in piazza evidenziando tutto il malcontento di queste misure che vanno a ledere le libertà costituzionali?
Draghi ribadisce dalla sua poltrona "la necessità della vaccinazione per chiunque, ricordando come questa sia la sola via per la ripartenza e per garantire anche la ripresa dell'anno scolastico in presenza".

Ma a questo punto, considerando anche l'ostruzionismo che in questi giorni si vive in qualunque zona d'Italia sui tamponi salivari quale valida alternativa per l'ottenimento del green pass, il volere di questo Governo è di avere gente sana, o gente vaccinata?

E' un quesito che si stanno ponendo in molti, perchè quello che lo strumento del green pass sta ormai celando, neanche troppo, è la volontà di obbligare le persone ad una vaccinazione.

A nulla servono le tante testimonianze di chi nulla ha ottenuto dall'inoculazione di uno dei vaccini a vettore virale o a tecnologia mRna, nessuna prova di immunizzazione dal vaccino, nessuno screening della popolazione che già si è sottoposta ampiamente anche alla seconda dose.

E senza alcuna reticenza, il capo del governo ha risposto con un «Si a entrambe» alle due domande del giornalista che ha chiesto, in prospettiva, quali erano le intenzioni riguardo un obbligo vaccinale generalizzato e la richiesta di una terza dose.

Difronte a cotanta strafottenza, c'è da chiedersi se il Presidente Draghi non abbia di fatto pesato la sua durata considerando il semestre bianco che, di fatto, vede l'impossibilità di uno scioglimento delle camere nel momento in cui viene meno la maggioranza che sostiene il Governo stesso.

Le intenzioni, nonostante il no ricevuto soprattutto dagli esponenti del Carroccio, è quello di estendere l'obbligatorietà del green pass non solo a grandi eventi, a locali al chiuso e a mezzi di trasporto pubblico, ma anche ai luoghi di lavoro.
Una direzione che del resto non sorprende viste le dichiarazioni già dei giorni scorsi.

La volontà di istituire una nuova cabina di regia, con la prospettiva di non escludere nemmeno l'obbligo vaccinale e l'aggiunta di una terza dose nel protocollo di immunizzazione.

Ma il ricatto del green pass non risparmia la propria ombra nemmeno alla ripresa della scuola.
Il ministro dell'istruzione Bianchi ha dichiarato che «dove ci sono classi con tutti studenti vaccinati sarà possibile togliere le mascherine in aula e tornare a sorridere».
C'è da chiedersi se torneranno a sorridere tutti quei giovani che in questo momento, con fatica, stanno denunciando il loro stato di salute per le conseguenze di una vaccinazione che, seppur un diritto come alcuni si stanno impegnando a sostenere, non rappresenta un dovere sociale vista l'inesistenza di alcuna prova di immunizzazione.
Ma soprattutto, nessuna incidenza della malattia sui giovani può giustificare questo pressing che ha portato moltissimi a gravi conseguenze cardiache e neurologiche.

Quella che si respira quindi è una azione di puro totalitarismo, si nota ormai quanto il sistema politico sia autoritario e nelle mani di una persona che tende a centralizzare su di se economia, politica, cultura e anche repressione, togliendo di fatto le decisioni ad un sistema democratico quale dovrebbe essere il dibattito in aula.

In queste settimane, ma soprattutto gli ultimi giorni, dove gli italiani non stanno risparmiando nessuna piazza per esprimere il proprio dissenso, ci si sta chiedendo quale veste può mai assumere un certificato verde che nulla ha di scientifico, ma piuttosto di repressivo con lesione delle libertà dei cittadini.

Quanto ancora reggeranno gli italiani?

Giornali nazionali che utilizzano titoli scandalosi solo per aumentare l'astio nei confronti di una parte della popolazione, assai folta, che chiede delucidazioni, a cui non tornano i conti, che vuole semplicemente chiarezza.
La stessa che viene chiesta insieme a trasparenza - che sarebbe dovuta - agli ospedali che non forniscono dati riguardo le ospedalizzazioni, un confronto con quelli dell'anno precedente per poter capire se, in verità, la vaccinazione è realmente l'unica strada per uscire da questa pandemia.
Ma in realtà la risposta la sappiamo, ma meglio mettere a tacere tutti quegli uomini della scienza/medicina che si permettono di raccontare anche altro, come l'esistenza delle terapie che di fatto stanno salvando la vita a decine di migliaia di persone quando la malattia viene presa nei tempi certi.

Draghi non si è nemmeno risparmiato sull'argomento delle aggressioni subite da alcuni giornalisti, il problema è che l'azione di alcuni singoli viene attribuita ad una intera fetta della popolazione che non è più disposta a stare in silenzio.
Aggressioni fisiche e intimidazioni non sono mai da condividere, ma in mezzo a queste dovrebbero essere denunciate anche tutte quelle verbali che ormai vengono perpetrate da molti canali di comunicazione televisivi e cartacei.

Nel momento in cui su emittenti nazionali vengono avvallate affermazioni che ipotizzano la liceità di non curare un non vaccinato, ecco che si rasenta il fondo e si diventa complici dell'odio generalizzato che si sta diffondendo tra la popolazione, con quello che non è altro che un estremo atto di violenza.
Tanto è stato fatto nei decenni per conquistare dei legittimi diritti e doveri in diversi ambiti, come quello della salute, ma con estrema velocità si rischia di buttare tutto nel più profondo baratro.
E prima o poi questo comportamento travolgerà anche coloro in nome e a protezione dei quali si è avviata la crociata.

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