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#ISS pubblica aggiornamento Epidemia COVID-19. E conferma casi e decessi tra vaccinati.

E' singolare l'interpretazione che viene data in questi giorni da diverse testate riguardo i dati esposti dall'ultimo Rapporto dell'Istituto Superiore della Sanità, pubblicato il 23 luglio scorso.

Tra le notizie più discutibili quella da TGCOM, che già da ieri pubblica un articolo affermando che «Quasi il 99% dei decessi per Covid registrati dallo scorso febbraio riguardano persone che non avevano terminato il ciclo vaccinale.»

Ma siamo sicuri sia realmente cosi? Del resto non possiamo prendercela con singoli giornalisti, quando lo stesso ISS pubblica un tweet con la medesima affermazione, ma senza un riscontro oggettivo dei dati.
E' abbastanza tipico che, soprattutto in ambito sanitario, un giornalista "scrive" e altri colleghi riprendono le affermazioni di chi ha pubblicato per primo la notizia.
Ma se un refuso, un errore, o se vogliamo una dubbia interpretazione dei dati parte fin dalla fonte, il danno è inevitabile se nessuno nella "catena" dell'informazione li verifica.

L'ISS pubblica un estratto del report proprio oggi, dal titolo "Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 in Italia" (sui dati aggiornati al 21 luglio 2021), ma non troviamo riscontro sul dato dei decessi se non una serie di incongruenze, che andremo a spiegarvi.

#ISS pubblica aggiornamento Epidemia COVID-19. E conferma casi e decessi tra vaccinati.

Decreto Sostegni: medici specializzandi nei centri vaccinali senza chiari protocolli

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Decreto Sostegni: medici specializzandi nei centri vaccinali senza chiari protocolli

Lo riportava la Gazzetta Ufficiale n. 70 del 22 marzo 2021: il testo del Decreto Sostegni, approvato dal Consiglio dei Ministri nei giorni appena precedenti, prendeva luce evidenziando le diverse misure in adozione per la sanità, in particolare le modalità per affrontare l'emergenza Covid19.

Al di là degli ormai ovvi finanziamenti per alimentare la massiccia campagna di vaccinazione, nel provvedimento vengono inserite diverse voci, e tra queste quella che catturava la nostra attenzione riguardava la possibilità di reclutare medici specializzandi, medici ambulatoriali, odontoiatri, medici di continuità assistenziale e molte altre figure, soprattutto dopo il flop del bando di reclutamento di dicembre 2020.

Del resto, se l'intento era o è quello di somministrare 56 milioni di dosi in Italia, serve personale, e ne serve molto.
Quello che ci preoccupava e che tuttoggi non ci lascia sereni, sono quelle figure la cui preparazione, almeno fino a marzo scorso, non permetteva loro diverse attività: uno specializzando, ad oggi, non può sostituire il personale sanitario, non può esercitare una prestazione occasionale per più di 30 giorni e deve essere seguito obbligatoriamente da un tutor.

Molti di questi - e non solo - li troviamo, nel pieno della loro operatività nei centri vaccinali, a porre domande tra le più disparate all'interno di chat su smartphone: è questa la figura del tutor?

A loro è affidata la vita di persone che, anche con fatica e molti dubbi, si recano presso uno dei centri attrezzati per farsi inoculare un vaccino che, nelle sue varie tipologie, può anche arrecare un danno alla persona portandola anche alla morte.

Tasso di positività ai test SARS-CoV-2: lo strano “scalino” del 15 gennaio

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Tasso di positività ai test SARS-CoV-2: lo strano “scalino” del 15 gennaio

L'avvento dei tamponi antigenici nei bollettini giornalieri è riuscito a dimezzare (solo sulla carta) i contagi.
Ci si chiede allora su quali basi si regga l'algoritmo che dà "colore" alla nostra vita.

Dati, numeri, statistiche, di cui siamo sovraccaricati ogni giorno e da ogni fonte, sono così tanti che risulta quasi impossibile confrontarli.
Ma quando si va ad approfondire, sono più le domande che i risultati perché i conti non tornano.

Manca uniformità dei dati su tutto il territorio nazionale, manca il criterio e sono le stesse istituzioni a non aiutare a comprendere come vengono raccolti.

E' passato un anno, numeri, dati, tabelle e grafici sono però diventati custodi dei nostri diritti civili ed è necessario fare chiarezza prima di arrivare a conflitti che possono essere dettati da ignoranza e paura.
In un quadro sociale e economico confuso, disordinato, dove tutto il contesto sanitario non spicca certamente per trasparenza, le istituzioni non possono più fingere che "vada tutto bene".

Quando la libertà di espressione è negata anche al Garante per l'Infanzia e Adolescenza

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Quando la libertà di espressione è negata anche al Garante per l'Infanzia e Adolescenza

Guai andare contro un sistema, soprattutto se questo porta avanti decisioni che hanno più evidenze di natura politica piuttosto che sociale o di salute.
Solo una settimana fa abbiamo pubblicato la notizia: il Garante (ormai ex) dell'Infanzia e Adolescenza di Fiumicino non ci sta all'uso indiscriminato delle mascherine al banco per i bambini più piccoli e per questo scrive una lettera al Dr. Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.

Una azione che non ha lasciato per nulla indifferenti anche altri esponenti dell'Autorità Garante, tanto che anche altri nei giorni scorsi si sono esposti pubblicamente, dalla Toscana e dal Trentino Alto Adige.

Evidentemente il Prof. Tasciotti, Garante di Fiumicino, ha creduto di vivere ancora in uno Stato dove la libertà di opinione, di espressione, ma soprattutto la liceità di mettere in discussione un documento pubblico che lo vede interessato nel suo ruolo, fosse ancora possibile.

Purtroppo in Italia le cose sono cambiate, anche in fretta, perchè il Sindaco di Fiumicino, tal Esterino Montino, ex capogruppo del PD al consiglio regionale, si è sentito in dovere di rimuovere dall'incarico un garante "scomodo".
Perchè in questo paese non si è più portati al dialogo, ma alla finta retorica e soprattutto al far valere il proprio incarico rimuovendo chi non è allineato, a discapito della salute dei più piccoli.

Pazienti #Covid: si possono curare anche a casa loro. Senza tante chiacchiere.

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Pazienti #Covid: si possono curare anche a casa loro. Senza tante chiacchiere.

L'indomani dalle dichiarazioni di chi ha definito l'idrossiclorichina "inefficace", ecco che non tarda ad arrivare la risposta del Prof. Luigi Cavanna 1, primario di oncoematologia di Piacenza che, attrezzato di tutto punto, già nella prima fase dell'epidemia era impegnato nell'assistenza domiciliare ai pazienti Covid.

Cure precoci a casa, cure che hanno contribuito a contrastare anche la solitudine di molte persone anziane abbandonate presso i propri domicili, nel mezzo del caos generato da un sistema sanitario che ha mostrato tutta la sua inefficienza 2.

L'uso della idrossiclorochina che ha portato il Time a dedicare perfino una copertina al professore 3, ripreso nella sua operatività al domicilio dei pazienti, tanto da poter dichiarare già a maggio che «La sanità va ripensata sulla base dei bisogni clinici ed umani dei malati, sempre più anziani e con più patologie. Meno cure in ospedale e più cure a casa. E meno accessi alla porta girevole del Pronto soccorso».

Carenza di attrezzature, carenza di farmaci anche d'uso comune, carenza di medicina del territorio che ancora oggi il Governo non ha provveduto a sanare.

Ripartenza scuole: gestione di casi e focolai tra linee guida modificate e assenza di competenze

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Ripartenza scuole: gestione di casi e focolai tra linee guida modificate e assenza di competenze

Sul fatto che le scuole, nella loro ripartenza dopo otto mesi tra lockdown e pausa estiva, non si siano trovate del tutto pronte a gestire la deriva sanitaria che è conseguita dal Covid-19, non c'è alcun dubbio.

Ministero della Salute e MIUR non hanno certo dimostrato di saper condurre tutta la piramide istituzionale che arriva alle fondamenta delle competenze territoriali, alle dirigenze scolastiche e a chi realmente dovrebbe condurre le valutazioni mediche che possono interessare docenti e studenti eventualmente positivi al test diagnostico, qualunque esso sia.

Ma le stesse istituzioni sembra non siano più in grado di recuperare terreno, dando seguito a ordinanze e circolari dubbie e caotiche.
Se molti tra dirigenti e famiglie erano riusciti a memorizzare il protocollo da seguire in caso di positività, da metà settembre è cambiato tutto, con dubbi anche sulla legittimità riguardo le nuove procedure: un dirigente, mediante segnalazione del personale scolastico, è di fatto in grado di sollevare il medico competente da ciò che è suo onere compiere?

Perchè difronte allo scenario che stiamo vedendo, pare che i MMG e PLS siano declassati a meri burocrati e passacarte.

#IMMUNI: il Ministero della Salute insiste su una app che pone dubbi su legittimità, utilità ed efficacia

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#IMMUNI: il Ministero della Salute insiste su una app che pone dubbi su legittimità, utilità ed efficacia

Era l'8 luglio quando Walter Ricciardi, professore di Igiene all'Università Cattolica e consulente del Ministero della Salute, disse durante una intervista a SkyTG24: "Pochi hanno scaricato la App Immuni ed è colpa del complottismo" 1.

Sempre dalla trasmissione, aggiunge "Servirà quando riaumenterà il numero di casi, per fare il tracciamento, come succederà in autunno".

Appare evidente che la app tanto acclamata e adottata dal Governo, che si prefiggeva di monitorare l'andamento dei contagi, non ha avuto il successo sperato da qualcuno.
Lo si evince anche dalla campagna avviata oggi dal Ministero della Salute sui propri canali: "Nella lotta contro Covid-19 l'app Immuni può fare la differenza. Scaricala sul tuo smartphone e proteggi chi ti è vicino. Più siamo e meglio stiamo".

Una corsa ai ripari quindi, e la strada sempre la stessa: assumere testimonial che possano abbattere il muro di diffidenza che il Ministero della Salute e questo Governo dovrebbero ben prendere in considerazione.
Questa volta è il turno dl Flavio Insinna, noto attore e conduttore televisivo.

Nel frattempo non sono certo negazionisti o complottisti che hanno posto alcune domande e sollevato dubbi sulla tecnologia adottata, sulla diffusione, sugli allarmismi e anche qualche falsa sicurezza.

#Vaccinazioni: obbligo si, obbligo no, e l'evidenza scientifica è la grande assente

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#Vaccinazioni: obbligo si, obbligo no, e l'evidenza scientifica è la grande assente

La legge Lorenzin potrebbe essere rivista, ma lo Stato tace la debacle del Nitag e del Ministero della Salute e si prepara a confermare l’obbligo.

La normativa prevede che ad agosto 2020 si possa avviare l’iter per una revisione sull’obbligo della vaccinazione quadrivalente (morbillo, parotite, rosolia, varicella) qualora i valori di copertura siano sopra la soglia del 95%.

Gli altri 6 vaccini imposti (tetano, difterite, pertosse acellulare, epatite B, poliomielite e haemophilus influenzale di tipo b) resterebbero invece obbligatori in maniera permanente.

A breve, in base alla verifica dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte, ci sarebbe quindi la possibilità di rivedere la tanto discussa legge.

Scoop UK? In Italia era già segnalata da aprile al Ministero, ma del tutto ignorata

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Scoop UK? In Italia era già segnalata da aprile al Ministero, ma del tutto ignorata

Che avessimo la cura lo dicevano da inizio aprile, e lo hanno fatto anche attraverso una lettera inviata al ministro della salute Speranza 1.
Professori di farmacologia, neurologi, pneumologi, specialisti di anestesia e rianimazione, cardiologi, esperti di statistica medica, ordinari di biochimica e biologia molecolare clinica, professori di farmacologia e tossicologia, patologi, ricercatori di medicina specialistica diagnostica e sperimentale, professori di biologia farmaceutica, di biologia applicata e molti altri, uniti per un appello rimasto inascoltato.

Così come alcuni di loro dicevano che il Covid-19 è verosimilmente aggravato da problematiche di infiammazione intestinale.

Ma quet'oggi, sulla stampa 2 3 4 5, rimbalza una notizia importante, nel linguaggio giornalistico si definirebbe uno scoop: forse è stata trovata una prima cura efficace contro il Covid-19.
Una cura peraltro estremamente economica, e forse per questo assisteremo a un'altra baraonda di informazioni che diranno tutto e il contrario di tutto.

#COVID19: i bambini non sono danneggiati dalla malattia, ma dalla incompetenza del Governo

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#COVID19: i bambini non sono danneggiati dalla malattia, ma dalla incompetenza del Governo

Siamo ben lontani dai numeri che nei mesi di febbraio, marzo e aprile hanno destabilizzato la popolazione italiana.
Un continuo passaggio sul mainstream di dati che venivano (e vengono) di giorno in giorno riportati: 270 contagiati, 72 decessi e 1.297 guariti quelli di ieri.

Viene anche confermato il netto calo dei contagi, i letti di terapia intensiva, come dichiarato dalla stessa Protezione Civile, sono solamente 300 in tutta Italia.

Ma nonostante tutto vada verso un momento favorevole in contrasto all'emergenza sanitaria, il tema scuola ancora impegna il tavolo del Ministero della Salute e quello dell'Istruzione.
Di concerto con le indicazioni che sembrano provenire dal CTS, prosegue un susseguirsi di proposte, dalle più disparate, per riaprire "in sicurezza".

Nel frattempo, è però sconcertante quanto nessuno dei componenti del Comitato Tecnico Scientifico si sia preoccupato dello stato di salute dei bambini, soprattutto quelli più piccoli, che dalla fine di febbraio hanno troncato ogni rapporti con i compagni di scuola che riempivano il loro quotidiano.

Eppure le denunce sono tante, dalle famiglie ai pediatri, psicoterapeuti e psicologi infantili, che avvisano della regressione di molti bambini.
Da pianti sconsolati, all'incapacità di svolgere azioni che facevano parte del loro quotidiano, fino ad arrivare a disturbi psichiatrici come la tricotillomania infantile.

#DECRETO #SCUOLA: al via la discussione. Riaprite quelle porte!

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#DECRETO #SCUOLA: al via la discussione. Riaprite quelle porte!

Con la temporanea sospensione dei campionati di calcio causa Coronavirus, l’Italia si è rapidamente trasformata da una nazione di commissari tecnici in una nazione di medici, virologi, esperti tecnico-scientifici, costituzionalisti.

Nell’ultimo periodo in tanti hanno disquisito sulla costituzionalità o meno dei DPCM che si sono susseguiti.

In pochi, forse pochissimi, si sono però ricordati l’Art. 33 e l’Art. 34 della Costituzione italiana che di fatto sanciscono l’essenzialità del diritto all’istruzione, che da tutti deve essere fruibile e che le istituzioni hanno il dovere di garantire.

Uscendo dai confini nazionali, nell’Unione Europea il diritto all’istruzione è sancito dalla “Carta dei diritti fondamentale”, dove l’Art. 14 recita: “Ogni persona ha diritto all’istruzione e all’accesso alla formazione professionale e continua”.

FNOMCeO scrive al CNF: quando torna utile nominare deontologia e Costituzione. La replica dell’Avv. Roberto Mastalia.

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FNOMCeO scrive al CNF: quando torna utile nominare deontologia e Costituzione. La replica dell’Avv. Roberto Mastalia.

Lotte fra Ordini ai tempi del Covid19. Facendo riferimento al diffondersi di presunti inviti ai cittadini da parte di taluni studi legali, ad intentare cause nei confronti dei camici bianchi, il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) Filippo Anelli, lo scorso 27 marzo, scrisse al Presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), Andrea Mascherin, enfatizzando il valore della tutela dei diritti di rango costituzionale, in nome della deontologia professionale, presupposto inderogabile per entrambe le professioni.

Il comunicato integrale è pubblicato sul portale della Federazione.

Nel breve comunicato di Anelli, spicca con forza un passaggio di enorme rilevanza, che nel paese degli scandali sanitari, lascia certamente ampio spazio a nutrite analisi, motivate dall’incoerenza dei fatti gravosi che hanno segnato la sanità italiana degli ultimi decenni.

#COVID19: seimila decessi, risultato di anni di tagli alla Sanità

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#COVID19: seimila decessi, risultato di anni di tagli alla Sanità

Milioni di italiani rinchiusi in casa, totalmente dipendenti dai canali di informazione del mainstream e del web, in attesa di un segnale di ripresa e di libertà.
La conta dei morti, un esercito di persone, con una loro vita, una loro storia, che, ad emergenza finita, dovranno essere ricordati alle istituzioni sorde che proseguono a suon di decreti confusi e interpretabili.

Tante domande su un virus, del quale i medici oggi hanno una sola certezza, il nome: SARS-CoV-2.

Una serie di concause, ma una su tutte ha la prevalenza: la mancanza di posti letto negli ospedali, soprattutto quelli di terapia intensiva.
Un Sistema Sanitario Nazionale che mostra la sua fragilità in un momento di emergenza sanitaria, mettendo alla luce tagli sconsiderati alla sanità pubblica.

Era il 2012, si pronunciava spending review, e grazie all'azione del Governo Monti, vennero bruciati 30.000 posti letto.

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