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Proroga del regolamento sul certificato COVID digitale dell'UE: iniziative pubblicate

Ieri, 8 Aprile 2022, si è chiusa la consultazione popolare del Parlamento Europeo relativa alla proroga di adozione del certificato COVID europeo fino al giugno 2023.

Non sapevate che il Parlamento Europeo facesse consultazioni popolari? Normale, visto che tali iniziative sono scarsamente pubblicizzate sui media, anche quando riguardano centinai di milioni di cittadini.

Dal 2017 ad oggi vi sono state 21 consultazioni popolari di questo tipo: il Parlamento Europeo, saltuariamente, richiede ai cittadini di commentare proposte di legge o di regolamento, consentendo così, almeno all’apparenza, che chiunque possa “dire la propria” su un argomento di interesse.

Nel 2020, ad esempio, per due mesi (tra Giugno e Settembre) è stato possibile inviare commenti relativamente alla revisione della normativa relativa alla sicurezza dei prodotti venduti nella UE. Un argomento piuttosto interessante, che ha ricevuto ben 44 commenti.

Proroga del regolamento sul certificato COVID digitale dell'UE: iniziative pubblicate

Perché facciamo il tifo per il Covid-19?

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Perché facciamo il tifo per il Covid-19?

L'autolesionismo a livello collettivo, e non individuale, è un fenomeno che certamente accompagna l'umanità fin dalla sua esistenza. Senza andare troppo indietro nel tempo, durante la Prima Guerra Mondiale accadeva di frequente che i soldati, stanchi e spaventati dagli orrori della trincea, si ferissero volontariamente con le proprie armi per ottenere l'allontanamento, almeno temporaneo, dai combattimenti. Il milite arrecava insomma un danno a se stesso pur di non subire conseguenze peggiori in battaglia e per ritrovare un po' di riposo negli ospedali delle retrovie o magari addirittura in un congedo a casa.

Non è diverso lo schema mentale che guida chi si convince della realtà di una determinata narrazione di per sé discutibile andando incontro a conseguenze negative ma evitando allo stesso modo paure ed effetti ancora peggiori che si avrebbero affrontando la realtà. E' il fenomeno dell'autosuggestione, non a caso legato spesse volte all'ipocondria.

Ricordando a noi stessi che al di là dei numeri, delle statistiche e dei dati esiste anche una realtà sensibile che possiamo cogliere oggettivamente coi nostri sensi, c'è una dinamica che è andata via via rafforzandosi nell'opinione pubblica italiana a partire dall'agosto del 2020, quando il governo italiano, sulla base del nulla che ognuno di noi poteva constatare, decise di tornare a reintrodurre una serie di restrizioni in materia di contenimento dei contagi da sars-cov-2 che sarebbero culminate nelle zone rosse dei mesi invernali. E questa dinamica è il sostanziale tifo che gran parte delle persone ha fatto e continua a fare a sostegno della fantomatica pandemia da covid-19.  

Bolognetti: a proposito di violenza e violazione dell’art. 294 del codice penale

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Bolognetti: a proposito di violenza e violazione dell’art. 294 del codice penale

Condannando ogni forma di violenza fisica che non ci troverà mai a fianco di chi la pratica e la condivide, quello che però ci vede assolutamente in linea è quanto pubblicato oggi da Maurizio Bolognetti - segretario di Radicali Lucani -, su Radio Radicale e che siamo onorati di diffondere anche attraverso la nostra sezione degli editoriali.

Nulla abbiamo da aggiungere, vi invitiamo ad ascoltare con attenzione i 6 minuti e mezzo di audio, ringraziando l'autore.

Covid-19: riceve il vaccino, muore 6 giorni dopo l'inoculazione

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Covid-19: riceve il vaccino, muore 6 giorni dopo l'inoculazione

Riceviamo segnalazioni che riguardano casi di sanità tutti i giorni, da agenzie di stampa, da associazioni, da privati.
Sono quest'ultimi quelli che in questo momento, per la maggiore, sottolineano il tema del rapporto rischio / beneficio rispetto alla vaccinazione da Covid-19.
Ma anche il senso civico, o meglio, se sia opportuno e lineare correlare questo ad una scelta tanto importante quanto quella della somministrazione di un vaccino. Anche perchè di studi che dimostrino l'efficacia di quanto oggi proposto sul mercato non c'è praticamente nulla.

Non abbiamo scritto molto in questi giorni in merito agli avvenimenti che hanno coinvolto il vaccino Astrazeneca, con la relativa sospensione, lo stesso giorno in cui l'EMA approvava quello della Johnson&Johnson.
Non abbiamo nemmeno scritto sui casi di decessi post vaccinazione, poi prontamente smentiti da chi si occupa delle relative indagini.
Abbiamo trovato sospetti i tempi, da assoluto record, con i quali gli addetti ai lavori hanno voluto smentire la correlazione con la somministrazione del vaccino.
Anche perché un qualunque anatomopatologo potrebbe confermare che per poter arrivare a dimostrare la connessione tra il vaccino e un decesso sono necessari esami molto specifici e molti denari che spesso portano gli stessi familiari del defunto a non procedere.

In provincia di Brescia muore un anziano, di questi tempi si tende a far apparire tutto normale, prevedibile, scontato, ma non lo è. Soprattutto quando in salute fino all'inoculazione del vaccino. Dallo stesso giorno la vita cambia e da li a sei giorni il suo decesso.

Il negazionismo in tempi di #Covid

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Il negazionismo in tempi di #Covid

In tempo di pandemia, oltre che con mascherine, guanti monouso e gel igienizzanti, abbiamo familiarizzato con termini fino a qualche mese fa sconosciuti ai più.

Molti con una pertinenza semantica chiara e adeguata al contesto in cui ci siamo trovati a vivere, altri il cui significato è stato volutamente adattato ad un contesto tutt’altro che pertinente: uno di questi è il termine negazionismo ed il suo derivato negazionista.

Partiamo dalla sua definizione enciclopedica.

Gli strani legami tra mascherine, banchieri, iraniani e pentastellati

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Gli strani legami tra mascherine, banchieri, iraniani e pentastellati

Negli ultimi mesi le mascherine sono prepotentemente e drammaticamente entrate a far parte della nostra vita.

Da un giorno all’altro questo nuovo “accessorio”, inizialmente e per lungo tempo praticamente introvabile, è entrato nella nostra quotidianità, tanto da passare da perfetta sconosciuta (alzi la mano chi prima di marzo ha indossato nella sua vita una mascherina che non sia stata quella di carnevale!) a quasi un accessorio di moda.
Ed ogni moda ha il suo precursore, che la Treccani definisce come “colui che anticipa nel tempo”.

Si potrebbe parlare quindi di Grillo come di un precursore, tanto che è ormai storia una sua fotografia scattata il 17 Dicembre 2019 in occasione di una cena con un esponente del governo cinese, in cui indossava una visibile mascherina nera 1.

È noto che le mascherine antismog o chirurgiche sono da anni popolarissime in Cina ed in tutta l’Asia. Probabile quindi che in quella cena Grillo abbia parlato con un esponente del governo cinese della sua idea di lanciare sul mercato italiano una nuova linea di mascherine.
Possibile anche, ma solo possibile, che in quell’occasione la Cina, amica del Movimento 5 Stelle, abbia avvisato con largo anticipo Grillo del dilagare del Coronavirus sul suo territorio nazionale.

La rivolta sociale

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La rivolta sociale

Gli psicologi affermano che usare un linguaggio bellicoso per descrivere eventi o periodi, come, ad esempio, la metafora del “paese in guerra”, produca messaggi fuorvianti, non chiari, inciti all’odio, allontani le persone e renda ancora più difficile sopportare psicologicamente i momenti di crisi, in cui invece servirebbero solidarietà e coesione sociale.

Gli individui diverrebbero così vittime degli eventi stessi e non più esseri pensati in grado di discernere il da farsi, con razionalità e lucidità.
Era il 31 gennaio quando, a fronte del diffondersi del Coronavirus sul territorio italiano, il Consiglio dei Ministri dichiarò lo stato di emergenza.

Forse non ci si aspettava un’epidemia così intensa, travolgente ed impattante ma le informazioni per organizzarsi adeguatamente c’erano e c’era il tempo per farlo in maniera strutturata ed efficacemente.
Purtroppo, questo tempo, non lo si è sfruttato.

Fermatevi un attimo a riflettere

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Fermatevi un attimo a riflettere

Tutti i giorni, 24 ore al giorno, si parla SOLO di #Coronavirus. Da quando? Se vi interrogate e cercate di darvi una risposta con pochi secondi a disposizione, non riuscirete a farlo.

Questa è la potenza dei media, questa è la potenza dei social, questa è la potenza che deriva dalla paura intrinseca in ognuno di noi.

C’è chi lo chiamerebbe spirito di sopravvivenza, chi in altro modo, ma è un meccanismo che si innesca nel momento in cui la percezione del problema, in questo caso del virus diffuso, lo sentiamo più vicino a noi.

Eppure i numeri ci sono, sono li, tutti da analizzare, e ti mostrano una situazione che si ripete ogni anno, sempre, con pazienti che hanno vissuto la malattia in forma più o meno grave, e con decessi che troppo spesso si diffondono tra anziani, chi ha problemi cardio respiratori o in generale patologie pregresse.

Ma allora quale è la differenza?

La vaccinazione vìola i precetti della morale e della religione

7 - 13 minuti di lettura
La vaccinazione vìola i precetti della morale e della religione

Nell'attuale dibattito sulle vaccinazioni, spesso si trascura un aspetto oltremodo importante, quello legato alle questioni etico-religiose che ne emergono.

Eppure questa problematica era stata affrontata già più di cento anni fa, quando un importante giurista si era già esposto affermando che "Coloro che sono contrari per coscienza alla vaccinazione devono naturalmente avere il coraggio di affrontare tutte le pene, tutte le persecuzioni a cui possono andare soggetti per legge, devono lottare anche soli contro il mondo intero, se occorre, per difendere le loro convinzioni".

Il giurista era Ghandi.

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