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Nonostante l’obbligo vaccinale sia previsto fino al prossimo 15 giugno, il Ministero della Salute, di concerto con l’ufficio riscossione dell’Agenzia delle Entrate, ha deciso di passare alle maniere forti in tema di obblighi vaccinali.
Lo strumento è alquanto ambiguo per il suo uso e non passerà di certo inosservato a chi dovrà occuparsi dell’ondata di ricorsi che arriveranno da tutto il paese.
Una comunicazione di avvio di procedimento sanzionatorio, mezzo che normalmente non è mai richiesto in quanto “assorbito” nel verbale di accertamento dell’illecito.
Eppure il governo decide di investire denaro pubblico in questa direzione, nonostante l’imposizione del vaccino Covid per gli ultracinquantenni si estingue, per normativa vigente, tra soli due mesi.
È la fascia di età compresa soprattutto tra i 50 e i 60 anni a mostrare i denti, rifiutando imposizioni sulla propria salute. Siamo sicuri che la reazione sarà quella che si aspetta il Governo? Per il principio dei consensi, abbiamo qualche dubbio.