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Maculopatia degenerativa: un forte aumento dei casi negli ultimi anni. Casi segnalati anche dopo l'immunizzazione

Non sono più casi sporadici quelli che vengono segnalati da pazienti colpiti, soprattutto negli ultimi due anni, da maculopatia degenerativa.
Senza rivestirsi di competenze che non si hanno, prima di puntare il dito verso le cause che per molti potrebbero andare in una direzione, ma certamente da attenti osservatori preferiamo approfondire e fare ricerche e dove le competenze non possono arrivare, chiediamo consulto o analizziamo archivi di chi si occupa della materia.

Quello che è certo che già nel 2016 si segnalava un aumento considerevole di questa patologia soprattutto negli anziani, per effetto della degenerazione oculare dovuta all'età.
L'aumento dei casi quindi era già segnalata, in Italia come in altri paesi occidentali, per effetto dell'invecchiamento della popolazione (cataratta e maculopatia).

Compaiono però nel 2022 nuove pubblicazioni scientifiche, e assumono certamente oggi un certo rilievo i casi segnalati, per quanto allora esigui, di stomatite erpetica, una patologia infiammatoria di origine virale che coinvolge la cavità orale che trova alla sua base il medesimo virus dell'Herpes simplex, oggi alla ribalta di quotidiani nazionali e internazionali in quanto correlato al vaiolo delle scimmie. Coincidenze?

Maculopatia degenerativa: un forte aumento dei casi negli ultimi anni. Casi segnalati anche dopo l'immunizzazione

Terapie preventive anti-Covid: cosa vuol dire che sono “sicure”?

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Terapie preventive anti-Covid: cosa vuol dire che sono “sicure”?

"L’Agenzia Europea per i medicinali e l’AIFA hanno autorizzato due vaccini anti COVID-19 a mRNA. Sono i vaccini Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) e COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273 (Spikevax)."

Lo leggiamo dal sito dell'Agenzia Italiana del Farmaco e sono due dei vaccini che progressivamente sono stati resi disponibili sul territorio italiano dalla fine del 2020, dopo una imponente campagna vaccinale proseguita per tutto il 2021 e 2022.

Presentati come terapie preventive, seppur sul mercato dopo un anno di pesanti perdite con decine di migliaia di morti, senza basi scientifiche consolidate e con una teatralità non nuova per l'Italia (ricordiamo il mantenimento ad una temperatura di - 80°), non sono state risparmiate da un'attenta analisi della comunità scientifica che, col passare dei mesi, ha iniziato a trovare delle criticità.

Da un lato chi ha protetto questa nuova "tecnologia", che non a caso i più attenti hanno definito terapia sperimentale, dall'altra i più critici che hanno evidenziato effetti avversi che hanno portato alla segnalazione di milioni di casi a livello europeo.

Singolare che perfino realtà note a livello nazionale, come istituti di ricerca farmacologica o enti ospedalieri attivi per la ricerca scientifica, non siano nemmeno d'accorso se si tratta di tecnologia totalmente innovativa oppure no.

Incidenza #Covid19 nei bambini e giovani: il punto della situazione

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Incidenza #Covid19 nei bambini e giovani: il punto della situazione

Lo si apprendeva già dai primi giorni di giugno 2021, la fase della campagna di vaccinazione di massa, con venticinque milioni di dosi somministrate e tredici milioni di persone vaccinate in seconda dose (o monodose se previsto), viene estesa a tutti, anche ai giovani.

Nonostante fossero solo di due mesi fa le dichiarazioni del Generale Figliuolo che sotto la sua guida gli italiani sarebbero stati vaccinati entro l'estate, appare evidente che qualcosa non è andato nel verso giusto visto che, ad oggi, stante le fonti ufficiali, solamente il 22,1% degli italiani risulta aver completato quello che sembrava essere il primo ciclo di vaccinazioni.

Nel frattempo si cercano dati, pubblicazioni scientifiche, analisi che possano dimostrare l'efficacia del vaccino, ma non tardano ad arrivare le controverse parole del militare al quale in Italia viene affidata la gestione di una "pandemia" dai risvolti molto controversi: «Mai nella storia dell'uomo, si è iniettato in pochissimo tempo decine di milioni di dosi di vaccini, senza saperne esattamente l'esito. Se non quello sperimentale che ha portato all'approvazione da parte della comunità scientifica».

Difronte a tutto questo, dove l'incidenza del virus è stata pressoché nulla, ci si sta chiedendo perché insistere sulla popolazione più giovane, quando diversi studi e le fonti ufficiali dimostrano che bambini e ragazzi non costituiscono i principali driver di trasmissione.

HCQ: l'idrossiclorochina. Il farmaco al centro del dibattito mondiale

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HCQ: l'idrossiclorochina. Il farmaco al centro del dibattito mondiale

"Pazienti #Covid: si possono curare anche a casa loro. Senza tante chiacchiere". Ne parlammo il 24 ottobre 2020, quando andammo a documentare chi sosteneva la terapia domiciliare e soprattutto l'uso della idrossiclorochina.
Una denuncia con l'intento di sottolineare quanto poco avesse fatto il governo Conte per incentivare le cure a domicilio che avrebbero ridotto la crisi dei pronto soccorso nelle zone più colpite.

Il 7 dicembre il farmaco finisce al Consiglio di Stato, e ne pubblichiamo notizia  con una importante intervista al Prof. Luigi Cavanna, tra i pionieri in Italia sull'uso della terapia, che gli ha permesso di salvare molte vite.

Sono passati altri cinque mesi e nulla si è mosso da parte delle istituzioni, concentrate totalmente sulla campagna vaccinale che non si è sottratta anch'essa da più polemiche, da sospetti decessi e investimenti economici poco limpidi.

Un importante documentario, con un comunicato dell'autore, è pervenuto in redazione e siamo lieti di diffonderlo dai nostri canali.
Un tentativo per provare a fare chiarezza su un caso che impegnerà l'informazione, soprattutto scientifica, per molto tempo.
Una terapia che fin da subito poteva salvare molte vite umane è stata inserita in un dibattito che è divenuto più politico che scientifico.

Nel documentario sono stati intervistati Antonio Cassone, Ex direttore Dipartimento di Malattie Infettive Istituto Superiore di Sanità, Pierluigi Garavelli, Primario Dipartimento di Malattie Infettive Ospedale Maggiore di Novara, Andrea Mangiagalli, Medico di medicina generale presso ASL di Milano, Luigi Cavanna, Primario Dipartimento di Oncologia
Ospedale di Piacenza, Giovanni Moretti, Medico di medicina generale presso ASL di Milano.

La curva dei contagi con o senza controlli. Le previsioni del Governo hanno senso?

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La curva dei contagi con o senza controlli. Le previsioni del Governo hanno senso?

Principi e metodologia di ricerca epidemiologica sono alla base della statistica medica.

Senza quest’ultima è impossibile per qualunque esperto fare le benché minime previsioni sul picco dei contagi.

Quello che stiamo vivendo in queste settimane, ma soprattutto in questi giorni, in materia di Covid-19, sta diventando una tarantella mediatica che alimenta solo confusione e poche certezze.

Da notizie delle ultime ore, complice anche la recente convocazione urgente del Ministro Speranza del Comitato Tecnico Scientifico, il Governo pare fortemente intenzionato ad inasprire le restrizioni.

Oltre alle mascherine all’aperto in tutta Italia, già adottate da qualche regione, si sta anche parlando di ulteriori chiusure e coprifuoco.

Ci stiamo chiedendo se tutto questo ha senso, anche perché l’enorme database fornito dalla Protezione Civile, che aggiorna i dati quotidianamente, offre molti spunti di riflessione.

E spesso anche le parole degli esperti non convergono verso la stessa valutazione.

#COVID19 e mascherine: inutili, dannose come vengono usate. E lo dice la scienza.

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#COVID19 e mascherine: inutili, dannose come vengono usate. E lo dice la scienza.

Potenziale rischio di auto-contaminazione: se ne parla nel caso di manipolazione della mascherina con successivo contatto delle mani contaminate con viso e occhi, ma anche in caso non si provveda alla sostituzione delle stesse se inumidite e sporche.

In relazione a caratteristiche dell’individuo che le indossa possono insorgere anche emicrania o difficoltà respiratorie.

Sviluppo di lesioni cutanee, dermatiti o peggioramento di patologie dermatologiche sono altri tra i fattori riscontrati.

Difficoltà di comunicazione verbale chiara, soprattutto per attività al pubblico, ma anche problemi di comprensione della comunicazione verbale per persone soggette a problemi uditivi impossibilitati nel leggere il movimento delle labbra.

Disagio termico, anche in relazione alle caratteristiche di suscettibilità individuale.

Tutte conclusioni che sono state portate a conoscenza dell’ambiente e della sicurezza, in tema di emergenza Coronavirus, dal Portale Agenti Fisici attraverso il “Rapporto 2/20 - La prevenzione del disagio termico causato dai dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.

Sostanze organiche, sostanze inorganiche: la lista degli ingredienti dei vaccini

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Sostanze organiche, sostanze inorganiche: la lista degli ingredienti dei vaccini

Una "lista degli ingredienti dei vaccini", questo ciò che ci offre una fonte, non sempre attendibile, come Wikipedia.
Nella pagina dedicata è scritto, in testata e a chiare lettere, che il contenuto "non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti".

Una affermazione cattura l'attenzione degli utenti più attenti: "I vaccini, in generale, sono formati utilizzando diversi elementi; quello principale è l’antigene, vale a dire il principio attivo, che solitamente è un microorganismo (virus o batterio) attenuato o inattivato. Le restanti sostanze sono utilizzate in quantità minime e solo raramente possono provocare una qualche reazione allergica." La fonte? Le FAQ della SIP, Società Italiana di Pediatria.

Ma siamo sicuri che queste "quantità minime" siano realmente assimilabili dall'organismo di bambini e adulti che li ricevono in quantità inappropriate?
Cambiano i termini, cambia o si attribuisce nel tempo un significato diverso a una sostanza, ma la scienza è sempre li in ascolto: i sali minerali e altri contenuti sono sostanze inorganiche e il corpo umano non è in grado di sintetizzarli, e questo non si estende solo alla questione dei vaccini.

Due pesi e due misure: perchè?

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Due pesi e due misure: perchè?

Gli effetti collaterali di un farmaco, le reazioni o eventi avversi a un vaccino, sono sotto stretta osservazione, considerando che negli ultimi 4 anni i dati hanno parlato di decine di migliaia di segnalazioni.

E questo è giusto, se non fosse che mancando una anagrafe nazionale univoca, c'è l'aggravante che i dati sono sottostimati e molti casi non sono rientrati nel "calderone" delle segnalazioni.
Aggiungiamo a questo il fatto che, come sottolinea l'AIFA dal suo sito Internet, «le segnalazioni di sospette reazioni avverse (ADR, Adverse Drug Reaction in inglese) costituiscono un’importante fonte di informazioni per le attività di farmacovigilanza», quindi il fine è prettamente statistico e serve, teoricamente, per migliorare e ridurre quindi il numero di casi in cui il farmaco o il vaccino potranno ancora fallire, creando conseguentemente dei danni.

Ma siamo sicuri che questa farmacovigilanza funzioni, ma soprattutto, siamo sicuri che questa osservazione sia applicata da parte del ministero in tutti gli ambiti dove si assumono dei derivati senza un adeguato controllo medico?

Eradicazione del morbillo, una guerra sensata o "santa"?

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Eradicazione del morbillo, una guerra sensata o "santa"?

Negli ultimi 2 anni il morbillo è diventato uno dei protagonisti delle cronache sanitarie nel nostro Paese e non solo.
I mass media segnalano quasi ogni singolo focolaio di malattia e le autorità sanitarie spingono, quando non obbligano come in Italia, la popolazione infantile a vaccinarsi. L’eradicazione della malattia è considerato un obiettivo sanitario primario.
Ma è un obiettivo possibile? Realizzabile? Auspicabile? E soprattutto, a che prezzo?

Immunodepressi e compagni di classe non vaccinati: le dimensioni del problema

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Immunodepressi e compagni di classe non vaccinati: le dimensioni del problema

Nell’ultimo anno e mezzo, e più precisamente da quando è stato pubblicato il Decreto Lorenzin Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, argomento ricorrente nei dibattiti e a sostegno dell’obbligo di sottoporre almeno a 10 vaccini tutti i bambini e i ragazzi di età compresa fra 0 e 16 anni, è la tutela del diritto degli immunodepressi di frequentare le scuole. Da questo assunto trae forza anche il divieto dei bambini non vaccinati, o non vaccinati con tutti i vaccini divenuti recentemente obbligatori, di frequentare la scuola dell’infanzia.
Sulla stessa linea e in modo più radicale il Ddl 770 attualmente in discussione al Senato vuole prevedere, in caso di “compromissione dell’immunità di gruppo” (art. 5, comma 1), la possibilità di escludere gli inadempienti dalla «frequenza delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione» (ibi, comma 4), quindi dalle scuole di ogni ordine e grado, rilanciando quindi per tutte le fasce di età (“per determinate coorti di nascita”) la sospensione da scuola.

Ma le analisi sui vaccini hanno bisogno di "opinion leader" o di scienza e trasparenza?

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Ma le analisi sui vaccini hanno bisogno di "opinion leader" o di scienza e trasparenza?

Il 24 e il 25 gennaio sono stati giorni difficili per il mondo della prevenzione vaccinale, dalla politica alla scienza.
Prima nella sala stampa della Camera dei Deputati, poi presso la conferenza organizzata dall'Ordine Nazionale dei Biologi italiani a Roma, sono state presentate delle analisi su alcuni lotti vaccinali che stanno destando molta preoccupazione per i livelli di contaminanti trovati.

Bibliometria, evidenza scientifica e il denaro in palio

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Bibliometria, evidenza scientifica e il denaro in palio

L'informazione scientifica (o pseudo tale) in Italia oggi non ha di certo da lamentarsi. Nel panorama mediatico abbiamo ormai quotidiani cartacei, online, un mainstream televisivo che spaziano ogni dove e che trattano l'argomento della scienza, soprattutto medica, con una padronanza quasi da fare spavento.
Fa riflettere quanto siano diventati esperti alcuni giornalisti che, quando il sistema della prevenzione non era di così nutrito interesse, trattavano argomenti di natura ben diversa da quella che scrivono oggi.

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