Cronaca sanitaria

AD OGGI NON E' CERTO SE IL VACCINO SIA IN GRADO DI PREVENIRE L'INFEZIONE

27 dicembre: V-Day in pompa magna per un vaccino senza certezza

27 dicembre: V-Day in pompa magna per un vaccino senza certezza
  • AD OGGI NON E' CERTO SE IL VACCINO SIA IN GRADO DI PREVENIRE L'INFEZIONE
3 - 6 minuti di lettura

Lo potremmo definire come il giorno dell'avvento, il giorno della soluzione a tutti i mali, perché così mediaticamente si è voluto mostrarlo, con la forte complicità del mainstream.

Il gran giorno è arrivato, non si è fatto attendere, anzi, a dirla tutta rispetto alle previsioni ha anticipato il suo arrivo. E lo ha fatto con il vaccino Pfizer che era quello che mostrava le principali problematiche per il suo trasporto, dovendo essere mantenuto nella sua logistica a una temperatura di -80 gradi.

Si perchè le prime somministrazioni del vaccino anti-Covid sono avvenute oggi, allo Spallanzani di Roma, sotto i riflettori delle telecamere attente a distribuire il verbo, a portare quell'appiglio alla speranza che tutto quanto avvenuto nel 2020 se ne vada in un sol colpo.

Eppure molti sanno che non è così. E lo scrivono a chiare lettere anche dai canali del Ministero della Salute.
Una gara tra case farmaceutiche a suon di percentuali di affidabilità, test di sperimentazione non chiari, un quantitativo non utile per tutta Europa e l'Italia stessa.

Dal Scientific and Regulatory Management Department all’Ema, dalla parole di Marco Cavaleri, apprendiamo il 14 dicembre scorso 1 che «a oggi, in totale, sono allo studio, in varie fasi di sviluppo, almeno 40 vaccini».
Dalle pagine del Corriere si apprende quindi l'avvio di una partita a scacchi dove gli interlocutori si dividono, da un lato i ricercatori, le aziende farmaceutiche, i farmaci e i vaccini, le autorità regolatorie, per certificare la validità delle cure, e i politici che nel loro ruolo dovrebbero progettere la popolazione dal nuovo Coronavirus.
Dall'altra il Sars-Cov-2, definito quale "imprevedibile e astuto" e nel contempo poco conosciuto.

Colpisce una dichiarazione del Dottor Cavaleri, la persona che all'EMA è sostanzialmente colui che autorizza l'uso dei vaccini in tutta l'Unione Europea.
L'intervista, così come riportata, si focalizza su una domanda: "quale è la procedura che l'EMA sta adottando per l'approvazione «accellerata» dei vaccini anti-Covid? Garantisce sicurezza ed efficacia?".

«La procedura si chiama Conditional Marketing Authorisation. Si applica anche in situazioni di emergenza, come è questa pandemia (anche se l’Europa, a differenza degli Stati Uniti, non prevede autorizzazioni in emergenza nell’approvazione di terapie, ndr). Significa che noi analizziamo tutti i dati relativi agli studi sui vaccini (in pole position è quello della Pfizer) e diamo priorità a due condizioni: la sicurezza e l’efficacia. Questa autorizzazione è sicura, ma non è definitiva: sarà via via sottoposta a un monitoraggio continuo per vedere come, in pratica, il vaccino funziona».

Lo stesso Cavaleri, portavoce dell'EMA, è comunque colui che solo sei mesi fa, esattamente il 14 maggio 2020, dichiarava che, in uno scenario ottimista, un vaccino poteva essere disponibile non prima di un anno 2.

Difronte all'efficacia del vaccino, è importante sottolineare che le dichiarazioni del portavoce dell'EMA non parlano, al momento, di prevenire l'infezione.
Questo significa che individui vaccinati non saranno protetti dal virus e potranno comunque essere «trasmettitori» dello stesso in egual misura.
Le parole di Cavaleri infatti su questo non lasciano margini di mal interpretazione quando il giornalista parla di efficacia del vaccino: «No. Occorrono studi ad hoc per verificare come e quando questo succede. È un obiettivo secondario».

Sorgono molte domande al riguardo, ma una su tutte è quale sarebbe quindi l'obiettivo primario di questa campagna vaccinale lanciata quale unica soluzione per sconfiggere il Covid19.
Se un vaccino dovrebbe prevenire in primis la malattia, perchè viene dichiarata quale priorità la protezione delle persone anziane, se poi la stessa EMA dichiara che il vaccino, al momento, non proteggerà dal virus?
Appare abbastanza esplicito che in realtà gli anziani non sono una priorità in termini di protezione, ma piuttosto di sperimentazione, perché qualora si dimostrasse attraverso loro che il vaccino previene la malattia, ecco allora che lo stesso sarà proposto ai giovani.
Mille pensieri riportano a quell'8 settembre 2007, quando in molte città italiane partì il V-Day, ma quella era una iniziativa politica con ben altro significato nell'estensione della sua abbreviazione.

Dal voler quindi trovare una spiegazione sulle priorità della campagna vaccinale in atto, l'EMA si smarca rispondendo: «Sì. L’Ema, però, a questo proposito può solo dare indicazioni su quelli che sono i rapporti rischi/benefici nelle varie categorie di persone. Le scelte di chi vaccinare spettano alla politica».
Alla politica. Punto!

Per molti aspetti sembra di rivivere un de-jàvù quando il rischio pandemico era rivolto all'H1N1, ogni tanto bisognerebbe andare a rivedere la storia recente per capire cosa è stato fatto e soprattutto non fatto dal 2009 ad oggi.
Le FAQ del sito Epicentro dell'Istituto Superiore della Sanità 3 possono aiutare i lettori nel comprendere la situazione.

Ma è nell'aprile 2020 che Business Insider 4  che con un articolo molto circonstanziato porta alla luce una delibera del 2010 4a, di Regione Lombardia con oggetto “Conclusione fase 6 pandemia influenzale da virus A/H1N1: valutazione e indicazioni operative” – Giunta Roberto Formigoni, con Luciano Bresciani assessore alla Sanità -, in cui attraverso un audit vengono evidenziate le lacune del Piano Pandemico Regionale messo in atto nel 2010, per contrastare l’influenza suina.

Nella delibera approvata, in calce all’audit, si indica  “una attenta riflessione ed analisi per procedere ad una eventuale “manutenzione” del Piano Pandemico Regionale, affinché si faccia tesoro delle criticità insorte e delle soluzioni individuate nel corso d’opera e ritenute più adeguate all’evento rispetto a quelle programmate nel piano”.

Indicazioni evidentemente mai prese in considerazione e che in parte spiegano sia perché Regione Lombardia in queste settimane ha concentrato tutte le attività sugli ospedali tralasciando i territori e come mai la nostra regione è stata colpita in modo così drammatico da Covid – 19

Vogliamo così concludere la nostra analisi di oggi, quale V-Day per quelle prime dosi distribuite in Italia.
Molti altri si sono già concentrati sulla reale efficacia e sulle reazioni avverse che il vaccino Pfizer ha già evidenziato in Inghilterra (dove si sono registrate oltre 3.000 reazioni avverse invalidanti) 5.

Certamente nel giorno dell'inizio ufficiale della campagna vaccinale incognite e paure si sono fatte strada. E tanti operatori sanitari delle RSA non vogliono iniettarsi il farmaco 6.

C'è da chiedersi se le 470mila dosi che ogni settimana saranno distribuite in Italia da domani 7 rimarranno in qualche frigo allestito in qualche centro di smistamento, vaccinale o qualche camper.

 

Fonti:

  1. Corriere | 14/12/2020 | Vaccino Covid, «Pfizer e Moderna da sole non bastano per proteggere la Ue»
  2. Virgilio Notizie | 14/05/2020 | Coronavirus, quando avremo il vaccino. Lo scenario ottimista
  3. Epicentro | Focus H1N1
  4. Business Insider Italia | 06/04/2020 | Il disastro coronavirus in Lombardia era già scritto in un audit del 2010, mai applicato
    1. pdfDelibera Regione Lombardia n. DGR-1046 del 22/12/2010
  5. pdfCDC.GOV - Anaphylaxis Following m-RNA COVID-19 Vaccine Receipt - Thomas Clark, MD, MPH | December 19, 2020 | CDC Centers for Disease Control and Prevention
  6. La Repubblica | 27/12/2020 | Il vaccino? Nel Lazio non piace a tutti. Tanti obbiettori nelle Rsa
  7. Il Sole 24 Ore | 27/12/2020 | Vaccino già distribuito in tutta Italia: ecco le tappe e le dosi regione per regione. Da domani 470mila dosi ogni settimana

 

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