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La Proposta di Legge di Iniziativa Popolare arriva alla Camera con 75.000 firme

La Proposta di Legge di Iniziativa Popolare arriva alla Camera con 75.000 firme
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Giovedì 20 settembre, all’Ufficio Testi Normativi di Palazzo Montecitorio, saranno consegnate le firme raccolte presso tutti i Comuni italiani per una nuova Proposta di Legge.
La Camera dei Deputati sarà quindi nuovamente teatro e visita di genitori che vogliono dire anche loro qualcosa di importante sul tema dei vaccini che tanto sta interessando l’informazione in questi giorni.

C’è però una novità: questa volta le firme raccolte sono reali (e non virtuali e raccolte su una delle tante piattaforme online).
Questa volta non si è trattato di una semplice petizione.

Quello che approda agli uffici del palazzo romano è l’espressione più elevata di quello che un insieme di cittadini ha potuto fare nella storia della Repubblica Italiana: portare decine di migliaia di genitori presso i propri Comuni di residenza, per apporre una firma su un documento ufficiale che si pone come fine quello di eliminare definitivamente la Legge Lorenzin, per sostituirla con nuove norme che tengano fede anche a ciò che chi oggi sta governando aveva promesso, già in campagna elettorale.

Ciò che fa apparire il risultato ancora più stupefacente è che le 75.000 firme (80.000 ci informano i diretti interessati, se contiamo le firme invalidate a causa di negligenze da parte di alcune amministrazioni comunali) sono state raccolte in sole quattro settimane, nel mese di luglio.
Nonostante la legge che regola le Proposte di Legge su iniziativa dei cittadini consenta sei mesi di tempo per ottenere le 50.000 firme che sono il tetto minimo per far accedere il testo al vaglio delle commissioni parlamentari.

La partita è quindi ancora notevolmente aperta, perchè il tema della prevenzione in Italia è più che mai attuale.
Questa proposta infatti è stata il frutto dell’unione di 65 realtà italiane, tra associazioni, comitati di genitori, gruppi spontanei nati sul territorio nazionale, al fine di tutelare le famiglie che hanno fatto una scelta audace: quella di dire NO a un trattamento sanitario obbligatorio in assenza di epidemie, quello di voler far luce, tramite apposite commissioni indipendenti, sull’uso dei vaccini, che in molti casi hanno causato danni irreparabili a dei bambini sani.

Nella giornata di ieri, all’Isola d’Elba, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, il Presidente Mattarella ha sottolineato che la scuola è “un’istituzione cardine dello Stato” e “deve generare amicizia, solidarietà, responsabilità, mai seminare odio, rancore, volontà di sopraffazione, discriminazioni” (Fonte: ANSA 17/09/2018).

In un periodo come quello attuale, dove si hanno notizie di esclusioni dalle strutture scolastiche, di isolamento di bambini da parte di direzioni scolastiche che credono che l’essere virtuosi significhi inumanità, quello che si può augurare è che l’attenzione mediatica sul tema vaccini vada scemando e che tutto torni ad essere discusso nelle aule della scienza, con la possibilità di riaprire un dibattito serio e dai toni pacati.

In assenza di dati certi, non è accettabile che un atto medico, che potrebbe portare con se dei danni irreparabili, venga imposto usando come ricatto l’accesso scolastico e l’intimidazione. Come non è accettabile che venga imposto un "pensiero unico" anche alla classe medica, come testimoniano i diversi procedimenti di radiazione o sospensione aperti contro quei professionisti che abbiano sollevato leciti dubbi basati sulla propria esperienza clinica.

Anche le interviste fatte fuori da alcune scuole d’Italia hanno evidenziato che il fanatismo che c’è a favore dei vaccini senza alcuna possibilità di discussione, è soprattutto concentrato sui social (e forse nei salotti in tv).
L’informazione non è sempre a senso unico e qualcuno, seppur abbia fatto una scelta diversa dal genitore novax, ha compreso le motivazioni altrui con la consapevolezza che i propri figli nulla dovrebbero rischiare, appunto, se la teoria del vaccino è quella di protezione in ogni senso.
La testimonianza è data ad esempio dalla volontà di alcuni genitori di effettuare delle petizioni per l’inclusione scolastica, per chi ha visto i figli esclusi e non ha potuto reagire.

Questa azione dunque vuole rappresentare la richiesta da parte dei cittadini di riportare il tema della prevenzione e della salute pubblica dentro a binari di ragionevolezza e allontanare quel clima di fanatismo che è stato esasperato negli ultimi mesi, nel rispetto di tutti, in primo luogo dei bambini.

A questo punto non ci resta altro che attendere la Conferenza Stampa che anche a questi genitori dovrà essere concessa, in virtù di chi sono venuti a rappresentare, un popolo reale che è uscita di casa, ha chiesto un permesso sul posto di lavoro, per andare fisicamente a firmare un pezzo di carta, che dovrà pur dire qualcosa.

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