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CTS E MASCHERINE

#Mascherine: manca l'evidenza scientifica. Dubbi sulle modalità di imposizione a scuola

#Mascherine: manca l'evidenza scientifica. Dubbi sulle modalità di  imposizione a scuola
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2 - 4 minuti di lettura

Storia travagliata di un'imposizione di dubbia efficacia basata su stime frutto di ipotesi e scenari senza l'avallo di evidenze scientifiche.

Mascherine "ministeriali" inadeguate e dirigenti scolastici ipocondriaci sono gli ingredienti di un cocktail "tutto all'italiana" che vede bambini e ragazzi in balia di un'autonomia scolastica sanitaria.

Quella appena trascorsa è stata un’estate di tribolazione per chi ha seguito da vicino il susseguirsi di notizie, spesso contrastanti, sulle modalità di rientro a scuola a settembre. Complici di questo caos la politica (tutta), il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ed i media, immancabili e straordinariamente puntuali quando c’è da creare confusione e generare panico.

Il 10 giugno il dott. Miozzo, coordinatore del CTS, in audizione alla VII Commissione della Camera dei Deputati presentò le stime secondo cui il fattore Rt sarebbe cresciuto ben sopra il valore di 1 con la riapertura delle scuole nel mese di maggio 1, lodando quindi la scelta di tenere chiuse le scuole.
In quell’occasione il deputato Marco Bella pose delle domande specifiche e dettagliate al dott. Miozzo e chiese ufficialmente di spiegare sulla base di quale modello matematico fossero state calcolate le stime affermando infatti che un incremento di quel tipo apparisse difficilmente comprensibile da un punto di vista matematico.

L’intervento e le richieste fatte in commissione dal deputato Bella pongono una serie di interrogativi a dir poco inquietanti ed aprono uno spiraglio su probabili scenari futuri di divulgazione delle vere informazioni e di chi potrebbe aver pilotato le scelte del Governo soprattutto sull’uso e l’obbligatorietà delle mascherine chirurgiche.  2

Inutile dire che le risposte alle domande poste non sono state rese note a noi comuni mortali.

Ci si poteva fermare di fronte al silenzio delle Istituzioni da cui abbiamo il diritto di ricevere risposte? Ovviamente no.
Un giorno quindi, grazie alla rete di conoscenze che, malgrado tutto, forniscono i social mi sono trovata a confrontarmi con Omar Legrenzi (Presidente dell’associazione bresciana Rete AlternAttiva) che ha messo subito a disposizione le possibilità che poteva offrire la sua Associazione al servizio dei cittadini.
Abbiamo quindi pensato di inoltrare una richiesta di accesso agli atti, il 12 agosto, all’indirizzo della Protezione Civile per avere le risposte alle domande poste dal deputato Bella nell’audizione di giugno. 3

Trascorsi 30 giorni abbiamo ricevuto risposta 3.
Il deputato Bella conferma privatamente la mia impressione: quel documento non dice NULLA.
Ecco alcuni passaggi:

Il modello matematico realizzato non ha alcun carattere predittivo, non essendo possibile prevedere l’evoluzione di una qualunque epidemia…” e ancora “il modello non tiene conto di tutta una serie di fattori, che si sospettava potessero avere un ruolo nell’epidemiologia del covid-19, ma di cui non erano disponibili né evidenze scientifiche e nemmeno stime quantitative approssimative” e “in assenza di informazioni quantitative su questi e altri fattori si è deciso di assumere gli scenari peggiori.

Attenzione! Il fatto che non dica nulla è un dato non trascurabile considerando che su quel documento si sono basate decisioni molto importanti in merito alla riapertura delle scuole ed alla modalità con cui sarebbe avvenuto il rientro.

Rientro avvenuto ormai ovunque in Italia tra mille polemiche.
Il tema caldo, caldissimo è stato ed è quello dell’utilizzo delle mascherine a scuola.
In queste ultime ore si annuncia con enfasi, per mezzo del Commissario straordinario, che sono state distribuite più di 135.000.000 (sì, 135 milioni!) di mascherine chirurgiche in tutte le scuole. 5

Ho fatto indossare solo una volta la mascherina fornita dalla scuola a mia figlia per il tempo di qualche fotografia.

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Mascherina sproporzionata nelle dimensioni, scomoda nell’utilizzo con i doppi elastici sul retro, maleodorante.
E’ importante sapere che le scuole NON possono imporre l’utilizzo delle mascherine fornite dalla Protezione Civile. È lo stesso CTS che nel verbale del 31 agosto 6 ribadisce che “gli alunni dovranno indossare..(omissis)…una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione…”.

Siamo però in Italia e quindi assistiamo alle fantasiose imposizioni di molti dirigenti scolastici. In virtù dell’autonomia scolastica che, a mio avviso, avrebbe dovuto occuparsi solo di questioni logistiche relative alla predisposizione dei locali, hanno deciso di fare protocolli sanitari propri inasprendo quelli ministeriali già rigidi ed eccessivi.

Abbiamo il dovere di essere sentinelle vigili, di intervenire nelle singole realtà scolastiche per rimediare laddove si esageri e si imponga ciò che non è imponibile.

Lo dobbiamo ai nostri figli.

 

Fonti:

  1. WebTV Camera | 10 giugno 2020 | Prossimo anno scolastico, audizione Miozzo, Protezione civile
  2. Movimento 5 Stelle - Ciampino | 12 giugno 2020
  3. Documentazione
  4. Documentazione
  5. Presidenza del Consiglio dei Ministri | Commissario Straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid-19 | La nostra scuola - Mascherine chirurgiche
  6. Ministero dell'Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna | Verbale n. 104 riunione con MinSalute | pagina 4 di 11

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