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TERAPIE DOMICILIARI COVID19: UN SUCCESSO A OSTACOLI

Roma, 8 maggio: conferenza nazionale sulle terapie domiciliari #Covid19

Roma, 8 maggio: conferenza nazionale sulle terapie domiciliari #Covid19
  • TERAPIE DOMICILIARI COVID19: UN SUCCESSO A OSTACOLI
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Si tiene domani a Roma, in Piazza del Popolo dalle ore 14.30, la Conferenza Nazionale sulle terapie domiciliari Covid19.

Lo apprendiamo direttamente dal Comitato Cura Domiciliare Covid19 che, attraverso un comunicato stampa giunto anche alla nostra redazione, ha voluto esprimere le proprie perplessità circa il ruolo che la politica sta rivestendo nei confronti del buon esito delle terapie domiciliari.
Terapie che già da marzo 2020 hanno salvato molte vite umane, almeno di quelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscere questi medici che, esercitando in scienza e coscienza, hanno dimostrato il successo di quanto sostenevano da mesi.

Come si apprende dallo stesso comunicato, «.... le cure domiciliari hanno salvato migliaia di vite, eppure non sono state prese in considerazione nella redazione delle nuove linee guida nazionali licenziate dal Ministero della Salute.».

Il comunicato prosegue sottolineando che «Il Senato della Repubblica ha votato all’unanimità per l’avvio di un tavolo di lavoro per la redazione di linee guida nazionali per il contrasto del Covid-19 a domicilio, tenendo conto dell’esperienza dei medici che hanno operato su tutto il territorio nazionale.
Il Ministro Speranza ha il dovere di coinvolgere i medici impegnati sul campo, nella redazione di protocolli di cura domiciliare.».

Una buona volta il noto canale social firmato Mark Zuckerberg è servito per una importante azione sanitaria: medici che attraverso un comune gruppo d'ascolto hanno aiutato migliaia di pazienti ad affrontare la malattia, sottolineando ed evidenziando in maniera netta l'importanza di un approccio domiciliare precoce.

La piazza porterà quindi l'esperienza di alcuni di questi pazienti che racconteranno la loro storia, la loro testimonianza di successo su un metodo di intervento al quale pare che il Ministero della Salute, guidato dal Ministro Speranza, non voglia dare seguito senza fornire le opportune spiegazioni.

Abbiamo intervistato uno di questi medici che domani parlerà dal palco per sostenere con forza queste terapie, il Dott. Stefano Manera, già noto ancora l'anno scorso in quanto uno dei medici che hanno operato per primi in reparti Covid presi d'assalto durante la prima fase della pandemia, nel primo quadrimestre del 2020:

Ormai da più di un anno l’epidemia, o pandemia, di Covid flagella l’Italia e non solo, e ha causato moltissime migliaia di morti.

La malattia, come sappiamo, colpisce nella maggioranza persone anziane, con anche più patologie, ma non solo.
Perchè nel tempo si è visto come questa malattia può colpire persone anche più giovani, anche apparentemente sono in buona salute.

Fortunatamente non ha colpito nella maniera più assoluta i bambini e i ragazzi, e questa è stata una grande benedizione.

E' però noto, da tempo ormai, che le indicazioni che vengono ancora date sono quelle di vigile attesa e dell’utilizzo di paracetamolo, nemmeno un farmaco antinfiammatorio, ma semplicemente un antipiretico analgesico.

Questa condotta, che poteva essere compresa nei primissimi momenti della malattia quando ancora non si sapeva nulla, è diventata poi via via inacettabile.

Perchè è impensabile che una malattia che può arrivare a complicarsi così rapidamente e portare velocemente anche alla ospedalizzazione nei reparti di terapia intensiva, e in alcuni casi anche alla morte, possa essere gestita utilizzando l’"attesa vigile".

Abbiamo dimostrato ampiamente che aspettare determina l’aggravamento e porta alla morte i pazienti più fragili.
E abbiamo anche dimostrato, dicendolo con doverose virgolette, che con delle cure semplici e collaudate, questa malattia può anche essere curata a domicilio.
Questo è quanto dico fin dall’inizio, sostanzialmente da marzo 2020, anche se per nulla ascoltato.


Molti medici si sono uniti, e l'Avv. Erich Grimaldi ha curato la creazione di un gruppo denominato Terapia domiciliare Covid19, che nel tempo è diventato sempre più grande.
Attualmente conta circa 400mila iscritti su Facebook, uno dei gruppi più grandi in assoluto che parla di medicina e che tratta oggettivamente i pazienti.

Siamo organizzati con chat operative H24 di medici, molto grandi, che lavorano incessantemente, oltre una chat di psicologi, di operatori caregiver diversi.

Sul gruppo Facebook quotidianamente riceviamo decine e decine di messaggi di pazienti che chiedono di essere curati e i medici di questo gruppo li curano in forma del tutto gratuita.
A domicilio, quando possibile se nella stessa città, oppure attraverso videoconsulenze qualora questo non sia possibile.

Il tasso di ospedalizzazione ottenuto con questo metodo è bassissimo, quindi l’indice di successo terapeutico è elevatissimo.

Questo avviene attraverso delle cure semplici, convenzionali, note, che però ci sono ampiamente boicottate.

Sappiamo come il Ministro Speranza abbia fatto un ricorso affinché queste cure domiciliare non venissero accettate, ricorso che è stato accolto, quindi si è tornati rapidamente alla vigile attesa e al paracetamolo.

Queste cure domiciliari sono anche state avvallate dall’Istituto Mario Negri, attraverso il Prof. Remuzzi, che, andando su trasmissioni importanti e testate giornalistiche, ha dichiarato che loro avevano individuato le cure domiciliari.
Ma anche il Prof. Remuzzi pare non venga molto ascoltato, perchè apparentemente l’unica fonte di “salvezza”, che pare essere “salvifica”, “messianica”, è la vaccinazione di massa.
Tutto ciò che non contempla la vaccinazione di massa non è preso per nulla in considerazione, e questo io da medico ritengo sia di una gravità inaudita.

Detto questo, le cure sono le solite, quelle che conosciamo, quindi antinfiammatorie, i cosiddetti fans, aspirina, antibiotici, usiamo ancora molto, nonostante ci venga detto che non serva - ma noi vediamo dei grossi benefici -, la idrossiclorochina, oltre l’eparina a basso peso molecolare, e il cortisone.

Tutti questi farmaci vengono utilizzati attraverso dei timing molto ben precisi, quindi una tempistica molto ben precisa e attraverso la conoscenza da parte dei dottori della malattia.

Quindi il paziente deve essere preso assolutamente in carico, seguito durante la giornata, avere più contatti, in modo da capire in che modo sta evolvendo la malattia stessa.
E, a seconda della situazione della fase in cui ci si trova, adottare chiaramente la cura adeguata e idonea.
Questo ha un grande successo.

Domani, 8 maggio, la manifestazione a Roma in Piazza del Popolo, servirà proprio per chiedere, alla luce delle attuali vicende politiche, che la politica non si intrometta nella gestione sanitaria, non si intrometta nelle cure dei pazienti, che si chiami fuori, e che soprattutto i medici tornino a fare i medici, a visitare e curare le malattie.

Questo è davvero estremamente importante, siamo convinti che le cure domiciliari interessino tutte le persone, di qualsiasi età, nazionalità, orientamento politico, sessuale, religioso etc. etc.
Siano cure universali.

Pertanto, che la politica possa dire “no” a questo tipo di cure, che possa opporsi, è qualcosa di inaccettabile e per questo domani saremo a Roma per sostenere con decisione la nostra azione.

 

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