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Sperimentazione e obbligatorietà

Silvio Garattini in 3 parole: “Perché l’obbligo deve rimanere”

Silvio Garattini in 3 parole: ”Perché l’obbligo deve rimanere”
  • Sperimentazione e obbligatorietà
3 - 5 minuti di lettura

Partite il 30 ottobre 2018, le audizioni in commissione Sanità al Senato hanno visto il loro epilogo il 31 gennaio 2019.
Una quarantina le persone ascoltate, anche se non tutti coloro che avevano fatto richiesta sono stati auditi. Nel frattempo una proroga alla presentazione degli emendamenti che ha posto quale deadline l'8 marzo.
Una disamina delle parole pronunciate è stata fatta verso i sostenitori della attuale Legge in vigore, la 119, tra questi, Silvio Garattini.

Silvio Garattini, novant’anni, scienziato, è uno dei massimi esponenti del mondo della ricerca: ha una lunga carriera alle spalle, è stato membro di numerosi organismi nazionali e internazionali e ha ricevuto diverse onorificenze. Ricercatore scientifico in farmacologia, medico e docente in chemioterapia e farmacologia, è presidente e fondatore dell’istituto “Mario Negri” di Milano.

Il 29 novembre 2018 durante la sua audizione al Senato per la discussione del DDL770 espresse in modo molto chiaro i motivi dell’obbligo vaccinale e del mantenimento della Legge 119/17 (Legge Lorenzin).

Il dottor Garattini ha 90 anni, ma li porta molto bene, è attento all’alimentazione e allo stile di vita. La sua mente è lucida e non si nasconde dietro a termini tecnici propri di uomini più giovani di lui interessati a non tradire ambizioni ancora in essere. Lui il suo percorso l’ha completato.

Nel video (in calce una estrazione e il link a quello completo e ufficialmente pubblicato sul sito del Senato) si possono ascoltare tre frasi sincere, limpide e razionali che nessuno dei suoi colleghi ha mai avuto il coraggio di rendere pubbliche e che spiegano perfettamente la situazione:

Togliere la sperime... l’obbligatorietà oggi è un errore.

(quindi l’obbligatorietà sarebbe una sperimentazione?)

l’opinione pubblica si sta adeguando all’idea della obbligatorietà

(ovvero il popolo si starebbe abituando ad uno Stato che prevarica i diritti dei cittadini senza che vi siano emergenze sanitarie)

…c’è stato un aumento in base alla legge della vaccinazione

(aumento della somministrazione di vaccini a confermare che le pene pecuniarie e l’esclusione sociale nella fascia 0-6 anni sono stati un ottimo deterrente alla libertà di scelta).

e quindi crea confusione il fatto che in corso d’opera si debba abolire questa obbligatorietà

(crea “confusione”? Quindi nessun pericolo, rischio epidemiologico o altro se si dovesse interrompere questa “sperimentazione”?)

Possiamo a questo punto riassumere i “valori” messi in campo per spingere al mantenimento dell’obbligo vaccinale:

  • Non interrompere la “Sperimentazione” sui bambini di farmaci vaccini (vedasi la puntata di La Gabbia https://www.youtube.com/watch?v=HbfJohAASrw del 28 giugno 2017 al minuto 1:25” = le tesi di Ivan Cavicchi, docente universitario esperto in politiche sanitarie, che Davide Faraone, allora sottosegretario del Ministero della Salute, non è stato in grado di confutare, ovvero “sottosegretario ma lei sa che noi saremmo in questo caso una specie di Paese sperimentale?)
  • Non interrompere il RINFORZO verso chi “si sta adeguando all’idea della obbligatorietà” (significa procedere secondo la metodologia dello scienziato B.F.Skinner che nel 1938 pubblicava le sue ricerche “the behavior of organism: an experimental analisys”, uno studio di neuroscienze che illustrava come fosse possibile modificare il comportamento dei topi. Si tratta del principio del rinforzo, che ha avuto molto successo con la terapia ABA per la correzione comportamentale dei soggetti autistici, così definibile: se in una determinata situazione, uno specifico comportamento è immediatamente seguito da una conseguenza, allora la probabilità che in futuro la persona manifesti lo stesso comportamento, trovandosi in situazioni simili, aumenta. In questo caso l’esperimento sta riuscendo con quella parte di popolazione che si è attenuta alle direttive imposte con la pena del ricatto economico e dell’esclusione sociale)
  • Evitare la “confusione” che comporterebbe abolire la legge (perché ciò confermerebbe che l’obbligo è una misura politica e non scientifica). Il termine utilizzato “CONFUSIONE” determina come l’obbligo vaccinale abbia diritto di esistere e rimanere in vigore non in virtù dei suoi presunti benefici sulla salute della comunità ma bensì perché, altrimenti, si verrebbe a creare una perdita di credibilità in quei personaggi pubblici, politici e in quegli “scienziati” che si sono spacciati, fino ad oggi, come rappresentanti della cosiddetta “Comunità Scientifica”.

Se con il DDL770 si arrivasse davvero ad una abolizione della legge 119/17 (legge Lorenzin) la gente si chiederebbe “ma che cosa ci stavano raccontando? Cosa ho fatto a mio figlio? Perché? Non posso più fidarmi?”

Si dice: “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio!”

I primi passi verso la libertà di pensiero sono: smettere di credere, imparare a guardare con i propri occhi, vivere liberamente le proprie esperienze ascoltando quelle degli altri senza pregiudizio e trovando nella diversità una ricchezza comune…… La libertà di scelta e la libertà di cura sono un diritto inalienabile dell’uomo, come riportato nell’art.2 della Convenzione di Oviedo “L’interesse e il bene dell’essere umano debbono prevalere sul solo interesse della società o della scienza.”

Questi concetti sono incompatibili con le mentalità retrograde, moniste e scientiste le quali si nutrono di un rapporto di controllo e dominio sul prossimo. Per questo è importante che ogni cittadino si informi personalmente ampliando le proprie conoscenze e valutando individualmente il proprio caso prima di procedere ad una scelta che possa davvero ritenersi libera e consapevole. Quanti cittadini conoscono la differenza tra un consenso informato e una liberatoria? Le dichiarazioni di Garattini lasciano intendere che ben poco debba importare alle istituzioni di educazione del cittadino verso i suoi diritti, prima vengono i numeri.   

La storia ci ricorda che quando si riduce un uomo ad un numero è sempre per una questione di controllo…il controllo è un mezzo di dominio e il dominio non sopporta libertà di scelta.

 CLICCA QUI PER IL VIDEO INTEGRALE

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