Cronaca sanitaria

I CONTI NON TORNANO. L'ECONOMIA REALE SI RIBELLA

#IOAPRO1501: ristoratori da tutta Italia aderiscono all'iniziativa, mentre ISS e #MinSalute sotto perquisizione da Guardia di Finanza

#IOAPRO1501: ristoratori da tutta Italia lanciano l'iniziativa, mentre ISS e #MinSalute sotto perquisizione da Guardia di Finanza
  • I CONTI NON TORNANO. L'ECONOMIA REALE SI RIBELLA
3 - 6 minuti di lettura

Parte l'iniziativa e prende subito piede in tutta Italia.
I ristoratori non ce la fanno più, anche loro si uniscono all'appello dei tanti imprenditori e gente comune che chiede di riprendere la propria vita quotidiana e lavorativa, non senza opportuni accorgimenti nei confronti dell'epidemia da #Covid19.

Nessun negazionista quindi all'appello, o almeno non è questa la presenza e la comunicazione che si trova negli ambienti che si sono creati sui canali di comunicazione, dai social network, ai canali diffusi su Telegram.
Rolling Stones ne dedica anche una pagina all'intera iniziativa 1, spiegando le finalità dell'iniziativa e chi sono i promotori che presto sono riusciti a diffondere, tramite l'hashtag #IOAPRO, l'azione in tutte le regioni italiane.

«E' una protesta pacifica volta a dimostrare il senso di responsabilità e la capacità di far rispettare le regole di prevenzione» sono le parole dei promotori, e su questo spirito hanno aderito moltissimi esercizi commerciali che manterranno i battenti aperti nonostante le restrizioni in atto.

Tutto mentre il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore della Sanità ricevono nelle stesse ore la visita e la perquisizione della Guardia di FInanza, con sequestro di atti, strumenti informatici e anche telefoni per far luce sul piano pandemico del 2017 che si ritiene sia esattamente un copia/incolla di quello del 2006 2.
I conti, effettivamente, non tornano.

Sembrava la trovata di alcuni esercenti di bar, ristoranti, gastronomie locali, ma ben presto l'iniziativa ha preso piede trovando il consenso da parte di imprenditori di ogni regione italiana.

Se da un lato, almeno inizialmente, la tendenza era quella di rispettare le restrizioni, spesso frutto anche di psicosi generate dall'infodemia attorno a tutto ciò che derivava da notizie - a tutti i minuti del giorno - su Coronavirus, Covid19 e Sar-Cov2, il tempo ha iniziato a sollevare non pochi dubbi sulla gestione da parte del Governo e del Ministero della Salute.

Dopo le scuole, le prime a iniziare una forma di ribellione viste le chiusure imposte ancora da febbraio 2020, ecco che il resto d'Italia inizia la sua forma di protesta e cerca di dare un seguito alle parole del Presidente Conte che, proprio alla fine del 2020, nella sede di una delle tante Conferenze Stampa, aveva parlato di trasparenza sui dati, anche riferendosi alle vaccinazioni che nel frattempo erano state avviate dal 27 dicembre.
Trasparenza che ad oggi non è ancora arrivata e che non spiega DL e DPCM che ancora oggi tendono a voler chiudere gli italiani in casa limitando al massimo le relazioni familiari, amicizie, attività mondana.

I ristoratori non ci stanno, molti da tempo.
Obbligati a investimenti di non poco conto già nel primo quadrimestre 2020, e avendo rispettato le normative che richiedevano anche degli adeguamenti ai locali, la riduzione e il distanziamento dei tavoli, si sono visti chiudere le attività comunque.

Quindi, oggi e questa sera, ma anche nei prossimi giorni, moltissimi locali in tutta Italia manterranno le serrande alzate, con il supporto e l'appoggio dei loro clienti.

Maggiori informazioni e finalità sono reperibili anche dal video pubblicato sul canale Vox Italia News di Youtube 3, dove si legge:

Gli italiani aprono tutto e non chiudono mai più. Chi rimane chiuso e accetta ancora queste condizioni accetta di morire. Gli italiani aprono e non chiudono mai più perché costretti se vogliono salvarsi e non condannarsi alla miseria e alla fame. Un anno è più che sufficiente sia per capire la reale pericolosità di questo virus sia per capire la totale incapacità di questo Governo di aiutare nel concreto ogni settore in crisi. #ioapro è un'iniziativa coraggiosa che per gli italiani significa aprire per salvarsi, aprire per non morire. Aprire per tornare a vivere.

 

 

Tutto avviene mentre il Ministero della Salute riceve la visita della Guardia di Finanza che procede al sequestro di telefoni, PC, atti, per fare chiarezza riguardo alla questione  relativa al piano pandemico del 2017 che più che mai oggi assume il connotato di un copia/incolla di quello del 2006.
Il ministro Speranza quindi braccato per non aver fatto nulla, insieme al suo Staff, per risolvere la questione nonostante sia passato ormai oltre un anno dall'apprendimento dell'epidemia che ha investito tutto il mondo, Italia compresa.

La notizia in Italia non sta avendo il seguito meritato perché ovviamente nel nostro paese hanno più enfasi i litigi della politica, non a caso altri giornalisti scrivono che il Ministero Speranza, ma in realtà tutto il Governo, dovrebbero ringraziare chi dal partito di Italia Viva ha sollevato un polverone riguardo la tenuta del governo stesso.

Nel frattemnpo le Fiamme Gialle si sono presentate nelle sedi del Ministero delal Salute, dell'Istituto Superiore della Sanità, nelle ATS di Bergamo, Seriate e anche in Regione Lombardia, per raccogliere una enorme mole di documenti e supporti informatici.

Vengono così sequestrati anche cellulari e dispositivi in dotazione a personaggi importanti, come il segretario generale Giuseppe Ruocco, ed anche il direttore dell'Ufficio V - Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale, Francesco Paolo Maraglino.
Due personaggi, peraltro, entrambi membri del Comitato Tecnico Scientifico che tanto viene citato dal Ministro Speranza e dal Presidente Conte, e che quindi hanno contribuito alle scelte di chiudere in tutta Italia gli esercenti che oggi hanno deciso finalmente di alzare la testa.

Ma non solo loro, nella lista sono presenti anche componenti degli Affari Generali del Ministero, dell'ufficio gabinetto di Speranza.
La ricerca riguarda conversazioni, immagini, audio, documenti di ogni genere anche mail che a partire dal 5 gennaio 2020 facciano riferimento a tutte le scelte intraprese dopo l'alert globale diramato dall'OMS.
Peraltro, alle perquisizioni si aggiunge, come si apprende dalle pagine de IL GIORNALE, anche il nome di Claudio D'Amario, ex direttore della Prevenzione oggi dislocato in Abruzzo.

Quindi, difronte a tutto questo ormai non sono pochi gli italiani che si pongono domande sulla realtà, sulle azioni che questo governo insieme al Ministero hanno messo in atto e che stanno mettendo in ginocchio le famiglie italiane, stanche e provate da mosse ingiustificate rispetto ai numeri che vengono mostrati, non con poca nebbia attorno ad essi.

Alla fine, da un lato un Governo che conferma in queste ore una zona rossa su Lombardia, Sicilia e Bolzano - a partire da domenica-, mantenendo in arancione buona parte dell'Italia, dall'altra gli italiani stanchi di essere presi in giro e soprattutto della poca se non nulla trasparenza sui dati e sui conflitti di interesse, visto le indagini in corso.

Per chi volesse seguire l'iniziativa #IOAPRO, consigliamo i canali indicati e la pagina dedicata di Facebook che offre tutte le informazioni, anche il supporto legale gratuito già promosso da alcune associazioni e comitati di avvocati.

 

 

Fonti:

  1. https://www.rollingstone.it/politica/i-ristoranti-sfidano-il-dpcm-e-riaprono-il-15-gennaio-ecco-la-lista-completa/546726/
  2. https://www.ilgiornale.it/news/politica/sequestrati-telefoni-pc-e-atti-i-pm-ora-assediano-speranza-1916593.html
  3. Canale Youtube Vox Italia News

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