Cronaca sanitaria

Estendiamo l'obbligo

#Vaccini: dopo i bambini, è il turno degli anziani

#Vaccini: dopo i bambini, è il turno degli anziani
  • Estendiamo l'obbligo
2 - 3 minuti di lettura

Aleggiava ormai da tempo, sul tema della prevenzione la notizia era certo potesse arrivare da un momento all'altro.
L’odore di nuove imposizioni non stupisce più nessuno: prima i bambini, poi gli operatori sanitari, i nati dal 1975, ora anche i nonni.

«...Ora cominciamo ad occuparci dei vaccini per i vecchi».
Questa la definizione, senza alcuna vergogna, di Rino Pappuoli, della nota casa farmaceutica GSK, quasi a decretare una vittoria e pronto alla prossima battaglia.
C'è da chiedersi fin dove può spingersi l’industria del farmaco nell'influenzare le scelte sanitarie di un paese?

La (brutte) dichiarazioni

Il Corriere della Sera sdogana, senza remore e con toni a dir poco agghiaccianti, le seguenti dichiarazioni riferite alla necessità, secondo la GSK, di inserire un calendario vaccinale per gli adulti, in particolare gli anziani definendoli irrispettosamente e racchiudendoli nell'ennesima fascia, quella a suo dire "debole":

«Possiamo dire che con i bambini abbiamo fatto un buon lavoro. Ora cominciamo ad occuparci dei vaccini per i vecchi».

Rino Rappuoli è un microbiologo, di 66 anni, storico ricercatore del centro senese specializzato in vaccini, ora Chief Scientist della GSK e amministratore delegato della GSK Vaccines Italia.

Il rispetto perduto e le etichette

Non stupisce affatto che a soffermarsi sui meriti di un uomo che si esprime irrispettosamente verso gli anziani, definendoli “vecchi”, sia una penna del Corriere.
Le stesse modalità di scrittura, nessun rispetto verso una fascia della popolazione, l'uso di etichette, tipico del dividi et impera e di chi vuole portare la gente a credere di sentirsi parte di comunità limitate e facilmente attaccabili.

Possiamo dire che ormai si è completamente persa la bussola, bollare e marchiare per dividere, separare.
È diventato lo sport preferito di molti giornalisti.

Davvero si fatica a distinguere il bene dal male.
Si elogia un magnate della più grande multinazionale farmaceutica come fosse una onlus, focalizzandosi sulla bontà di prodotti dogmaticamente definiti sicuri, senza alcun accenno nei confronti delle discutibili scelte lessicali riportate sulla carta stampata.

La storia si ripete

Riportiamo un celebre passo, oggigiorno più attuale che mai. Pian piano si allarga la maglia, ma allo stesso tempo si stringe il cerchio delle libertà:

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.Martin Niemöller (1892-1984), pastore luterano.

Siamo ancora certi che si stia agendo per il bene della collettività? Se si, a quale prezzo?

Gli obiettivi di GSK

Vaccinare anche gli anziani, ma con quale modalità?
Antivaricella, antinfluenzale, pneumococco molto altro prevede il calendario vaccinale per la fascia più matura della popolazione.

Quale sarà per loro il ricatto? La pensione? Il rinnovo della patente? Le scelte individuali, i diritti, i valori, l’etica.
Tutto spazzato via dalla dittatura sanitaria imposta dall’industria per mano di tecnocrati nostrani ed europei.

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