Ecco uno studio che spiegherebbe perché le persone che hanno ricevuto più dosi di vaccino a mRNA, contraggono più facilmente il virus Sars -Cov- 2. Il dato, la maggior suscettibilità alla malattia nei vaccinati rispetto ai non vaccinati, è emer...
La notizia che segue può essere vista anche come uno spaccato dell’animo umano di questo momento storico. Guai a perdere una o più poltrone… si diventa disposti a tutto per mantenerle, perfino a dispetto delle regole.
Stiamo parlando dell’Ordine dei Medici di Torino dove l’11 aprile scorso il bilancio è stato bocciato dai presenti con 129 voti e 89 contrari. Ma il colpo, come si suol dire, non è stato incassato. Il consiglio direttivo ha ignorato la bocciatura e convocato una successiva assemblea il 14 giugno pretendendo di indire nuove votazioni.
Certe notizie di cronaca non si dovrebbero dare, dicevano i maestri del giornalismo, perché c’è il rischio emulazione.
Davanti alla notizia che sto per darvi mi sono interrogata su questa eventualità ma alla fine è prevalsa l’importanza di discuterne. Lasciamo, infine, ai lettori intuire che cosa ci sia da emulare.
Merita attenzione la questione dei docenti sospesi, rimasta a lungo nel silenzio. Già, non tutti sanno che quei maestri e quei professori allontanati dalle classi per non essersi vaccinati in gennaio, oggi sono presenti nelle scuole ma “tenuti nascosti” per punizione.
Cominciamo dall’inizio. Il 15 dicembre è entrato in vigore il decreto 172/2021 che ha introdotto l’obbligo di vaccinazione anti Covid per gli insegnanti, dall’asilo all’Università. E, per chi ha deciso di non ricevere le vaccinazione anti Covid, niente lavoro e stop allo stipendio, senza discussione. Nessuna trattativa è stata possibile, né con i presidi (che si sono giustificati dicendo che fra i loro doveri c’è quello “far applicare le leggi”) e neppure con i sindacati.
Vi presento il primo congresso di ContiamoCi!, l’associazione nata dall’insoddisfazione dei medici nei confronti della politica sanitaria e che comprende oggi, oltre ai sanitari, anche diversi rappresentanti della società civile e svariati cittadini (insegnanti studenti, imprenditori, commercianti, liberi professionisti e disoccupati).
Si terrà a due passi da Bergamo, sabato 7 e domenica 8 maggio, al Winter Garden Hotel di Grassobbio. Cliccate qui equi per informazioni. Il titolo dei due giorni di incontri, “Non praevalebunt”, racchiude il senso di quest’associazione che ha appena istituito anche un sindacato.
Sintetizza Dario Giacomini, il radiologo e dirigente medico che ha fondato ContiamoCi!: “Siamo nati per affermare la libertà di cura e il diritto al lavoro. Nell’estate del 2021 ci siamo resi conto che il 2022 sarebbe diventato problematico per l’occupazione: dall’obbligo di presentare il green pass alla crisi economica, dai licenziamenti al rincaro dei prezzi. ‘Contiamoci’ per noi ha anche il senso di ‘contare sul prossimo’: abbiamo sostenuto i soci in difficoltà con assistenza legale e manifestazioni di piazza e invitiamo tutti a collaborare”.
Dopo due anni di pandemia sta emergendo che la mortalità da Covid è diversa, in Europa, da un Paese all’altro. Premessa: per ragionare sull’impatto della malattia non basta soffermarsi sulla letalità del virus, che abbiamo visto essersi attenuata con gli anni. La letalità è la percentuale dei morti rispetto al totale degli infettati (infection-fatality-ratio, IFR).
“C’è un altro indicatore che getta luce sulla virulenza di una malattia infettiva – ci spiega Stefano Petti, epidemiologo e docente de La Sapienza – ed è il numero degli infettati necessari per avere un decesso Covid. La formula per esprimerlo è l’inverso dell’IFR, quindi 1/IFR. Se questo numero è piccolo significa che il Covid è molto aggressivo. Esempio: un valore pari a 100 significa che muore 1 persona di Covid ogni 100 infettati. Se è grande, la malattia è meno aggressiva”.
Da dati del 2022 pubblicati da Our World in Data, che appaiono nella tabella sotto, riferiti ai Paesi dell’Europa occidentale che sono assimilabili tra loro per caratteristiche (livello socio-economico, livello culturale, efficienza della sanità pubblica) emerge che in Italia il Covid è molto aggressivo perché muore 1 persona ogni 387 infettati (seconda colonna). Un andamento simile a noi c’è solo in Svezia, Regno Unito e Spagna.
In Paesi come Austria, Svizzera, Israele e Olanda muore una persona su oltre 1000 infettati: “Significa che il Covid è ben tre volte più mite rispetto all’Italia” fa notare Petti. E in tutti gli altri Paesi dell’Europa occidentale muore soltanto una persona ogni 500-850 infettati”.
L’antefatto: abbiamo saputo della protesta del professore di Filosofia del liceo Einstein di Milano e ne abbiamo parlato qui: Saverio Mauro Tassi dorme in tenda da 21 notti e, da altrettanti giorni, ha ripreso lo sciopero della fame (si nutre solo di liquidi) per richiamare l’attenzione del ministero dell’Istruzione sulla discriminazione creata dal Green Pass.
Sì perché, anche se ciò che indigna il professore non fa notizia, ci sono comunque – e purtroppo – studenti di serie A e studenti di serie B. I primi, i privilegiati, possono salire sugli autobus, partecipare alle gite scolastiche e praticare tutti gli sport. I secondi no. Proprio come 90 anni fa accadeva ai ragazzi ebrei.
È di ieri la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia (sorta di sede distaccata del Consiglio di Stato) che chiama in causa direttamente la Corte Costituzionale sulla legittimità dell’obbligo vaccinale.
Toccherà alla suprema Corte esprimersi sulla costituzionalità dell’imposizione dei prodotti anti Covid per gli operatori sanitari (ma, a cascata, le motivazioni varranno anche per gli altri lavoratori), visto l’alto numero degli eventi avversi post vaccinazione.
Pubblico uno dei commenti che lo scienziato Norman Noah, Emerito alla storica London School of Hygiene and Tropical Medicine, scrive periodicamente sulla pandemia da ormai più di 2 anni.
Noah, che dirige la rivista “Epidemiology and Infection”, ha 85 anni e si occupa di infezioni e malattie infettive da più di 50 anni.
Ogni settimana, a volte anche più spesso, il professore invia gli articoli ai suoi iscritti, creando una sorta di community di studiosi desiderosi di riflettere su quanto accaduto. Il testo di oggi è stato divulgato la settimana scorsa ed è corredato da studi. Ringrazio il professor Stefano Petti di avermelo inviato.
Sembra una voce nel deserto quella del professore di Filosofia che ha fatto lo sciopero della fame per richiamare l’attenzione sugli studenti discriminati dal Green Pass. Sembra. Ma non lo è.
Perché, sotto traccia, gli arrivano migliaia di inviti a non demordere.
Il suo motto è Gutta cavat lapidem non vi sed saepe cadendo (“Lagoccia scava la roccia non con la forza ma non smettendo mai di sgocciolare”) e da martedì, ha avviato un’altra protesta, dorme in tenda sul marciapiede di fronte alla scuola.
Senza pretesa di completezza ecco una panoramica su come i vari Paesi, in Europa e nel resto del mondo, hanno applicato green pass, obblighi vaccinali e restrizioni varie.
Austria
Come è noto, la patria di Mozart (e di Hitler) prevede, dal primo febbraio l’obbligo vaccinale per gli over 14 con sanzioni pecuniarie pesantissime per i trasgressori. Tutto risolto? Non proprio.
Oggi vi presento Barbara Balanzoni, anestetista-rianimatore di 47 anni che ha raggiunto numeri da personalità social pari a quelli di un’influencer e surclassato le virostar televisive. Da chi è seguita? Da chi contesta obbligo vaccinale e green pass. Un pubblico di 107mila persone ne apprezza i video su youtube mentre il canale Telegram conta più di 90mila iscritti. Balanzoni piace perché usa un linguaggio semplice, documenta le affermazioni mediche ed entra nel merito delle questioni giuridiche grazie alla sua seconda laurea in legge.
Abbiamo saputo di un ragazzino aggredito da due coetanee, vicino a Livorno: “Taci ebreo, brucia nei forni”. Qui.
Abbiamo sentito e letto, negli ultimi mesi, un crescendo di insulti a mezzo televisione e stampa: “Devono vivere come sorci”; “Criminali no vax”; “Sputate nei loro piatti”;“I non vaccinati non fanno più parte della società”.
Abbiamo assistito alla barbarie di diversi ospedali che hanno negato gli interventi chirurgici a persone che non avevano fatto la prima o la terza dose di vaccino: la malpractice non riguarda solo il Galeazzi di Milano (Fuori dal coro e La Verità).
Come mai i vaccini anti Covid sono ancora sotto “approvazione condizionata”?
Un anno fa le agenzie regolatorie avevano concesso un’autorizzazione provvisoria in vista dell’emergenza pandemica. I prodotti erano entrati in commercio “sotto osservazione” poiché, si diceva, non vi erano alternative. Su ognuna delle schede tecniche, infatti, era riportato il simbolo del triangolo rovesciato, con la scritta “farmaco sottoposto a monitoraggio addizionale”.
Dopo un anno la situazione non è cambiata. I vaccini non sono ancora approvati in maniera definitiva. Significa che i requisiti richiesti per ottenere un’autorizzazione piena – che sono efficacia e sicurezza – non sono ancora soddisfatti.
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