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POSITIVI SINTOMATICI FORTEMENTE AL RIBASSO

#COVID-19: I giornali sono i veri complici del procurato allarme mediatico

#COVID-19: I giornali sono i veri complici del procurato allarme mediatico
  • POSITIVI SINTOMATICI FORTEMENTE AL RIBASSO
3 - 5 minuti di lettura

All'indomani dell'affermazione del Dott. Crisanti secondo cui una chiusura totale nel periodo natalizio "... credo sia nell'ordine delle cose" 1, la stampa nazionale e soprattutto quella locale, di varie città d'Italia, non vuole essere da meno e supera ogni limite pur di creare disinformazione.

Si è innescata una vera e propria gara a colpi di titoli sensazionalistici.
Le redazioni decidono i titoli da pubblicare in prima pagina, creando il panico, per lasciare la verità dei fatti alla fine dell'articolo dove pochi concentrano l'attenzione.

Servirebbe una rassegna stampa giornaliera per denunciarli quotidianamente. Un esempio su tutti lo abbiamo avuto ieri dal Corriere della Sera, che nella sua edizione dedicata alla provincia di Brescia, riconduce uno dei decessi al Covid, per scoprire solo nelle pagine interne che si è trattato di un infortunio sul lavoro.

L'affermazione del giornalista: ".... questo non cambia il quadro generale". Ne siamo sicuri?

La sensazione la potete vivere tutti, vi basta fare un giro di lettura su tutte le testate odierne per capire quanto sia la stampa ad alzare il livello di paura e di allerta, quando troviamo addetti ai lavori che tendenzialmente dicono altro e premono di più sulla prudenza.

Proprio nei giorni scorsi abbiamo parlato della curva dei contagi 2 e degli effetti delle restrizioni che ogni paese, come l'Italia, sta mettendo in atto.
Esperti di tutto il mondo sottolineano quanto sia importante che la popolazione entri a contatto con il virus, dato che le misure di distanziamento allungano inevitabilmente la vita dell'epidemia.

Ma bisogna guardare i dati, questo lo dicono tutti, e la Protezione Civile, attraverso la sua piattaforma, offre un insieme notevole dal quale estrarre molte informazioni.

Come ad esempio il tasso di positività, facilmente estraibile prendendo il totale dei tamponi fatti rapportato al numero dei positivi del giorno.
Il valore oggi 16 ottobre si attesta al 6,65%, su un totale di tamponi eseguiti pari a 150.377.

Il 14 marzo questo tasso era del 29,93%: i più pignoli sottolineeranno che non è corretto fare un raffronto tra queste due date perché nel mese di marzo i tamponi venivano fatti solo ai sintomatici.
Se ci spostiamo al 3 aprile, quando i tamponi sono stati estesi a fasce più ampie della popolazione, il tasso si attestava al 11,87%.

Allora è necessario fare un altro ragionamento.

La Protezione Civile, dal 25 giugno, ha iniziato a fornire dati aggiuntivi:

  • i casi da sospetto diagnostico
  • i casi da screening
  • il totale dei casi
  • il totale dei tamponi
  • il totale dei casi testati

Per comprendere meglio la lettura dei dati, i “casi testati” identificano i “tamponi diagnosticie la differenza tra “tamponi totaliecasi testati” corrisponde ai “tamponi di controllo”, effettuati sullo stesso soggetto per confermare la guarigione virologica o per altre necessità di ripetere il test.

Per tradurre sui dati odierni, oggi abbiamo avuto 150.377 tamponi totali, i casi testati sono stati 92.402, la differenza sono 57.975 tamponi di controllo.

Quello che però vogliamo sottolineare è quanto spiega il Ministero della Salute dalle sue pagine: i “casi identificati dal sospetto diagnostico” sono casi positivi al tampone emersi da attività clinica. I “casi identificati da attività di screening” emergono da indagini e test, pianificati a livello nazionale o regionale, che diagnosticano casi positivi al tampone.

Per tradurre quindi le parole del ministero, potremmo affermare quindi che i 5.841 casi di oggi, potrebbero essere i casi identificati dal sospetto diagnostico, del resto era questo il ragionamento: i tamponi li facciamo solamente a chi mostra i sintomi.

Da qui l'ultimo ragionamento, consapevoli che la statistica medica deve tenere comunque conto di molte variabili:

  • il 16 marzo, su 11.682 tamponi fatti solo su sintomatici, 3.497 sono risultati positivi
  • il 16 ottobre, per mantenere la stessa proporzione, se i 150.377 tamponi fossero stati fatti solo su casi sintomatici, i positivi sarebbero dovuti essere 45.008

Appare evidente la notevole differenza: 5.841 sono i casi identificati da sospetto diagnostico (positivi al tampone e emersi da attività clinica, quindi sintomatici), oltre 45mila se ci fosse stato proporzionalmente lo stesso tasso di positività.

Parliamo pur sempre di numeri! E questo evidenzia e conferma ancora di più quel 96% di asintomatici oggi dichiarati positivi.

Nel frattempo, mentre quotidiani dichiarano deceduti Covid che in realtà sono morti per infortuni sul lavoro, ragioniamo anche sulle capienze delle terapie intensive, del rapporto di crisi, e se effettivamente stiamo vivendo una situazione realisticamente drammatica.
L'Ospedale Civile di Brescia oggi conta 28 persone in terapia intensiva, la settimana scorsa erano 5. L'incremento potrebbe spaventare o insospettire.
A noi piace pensare che in realtà sia semplicemente l'esito di due punti focali: è l'unico ospedale della città che ha terapia intensiva con pazienti Covid, e come dichiarato già dalla fine di agosto, il nosocomio bresciano è uno degli hub regionali, punto di riferimento per Brescia, Bergamo e Mantova.
Nello specifico "nel nuovo piano di organizzazione degli ospedali lombardi, varato dopo l’arrivo di Marco Trivelli alla guida della Sanità lombarda, il Civile è stato designato tra i cinque hub Covid di riferimento" 3.

Di seguito le immagini estratte da Brescia Corriere del 15 ottobre:

20L15 brescia corriere20L15 brescia corriere 2

Fonti:

  1. ANSA | 14/10/2020 | Coronavirus: Crisanti, 'Lockdown a Natale? Credo sia nell'ordine delle cose"
  2. Informazione Libera Press | 10/10/2020 | La curva dei contagi con o senza controlli. Le previsioni del Governo hanno senso?
  3. BresciaOggi | 24/08/2020 | Civile, Rianimazione presidio regionale. Più letti per i Covid

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