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Esclusioni didattiche

L'estate sta finendo..... e scuole e genitori sono nel caos peggiore

L'estate sta finendo..... e scuole e genitori sono nel caos peggiore
  • Esclusioni didattiche
3 - 6 minuti di lettura

Siamo al 31 agosto, tra due giorni lavorativi le scuole riaprono. Il tema delle vaccinazioni di massa, frutto di una Legge, la 119, non è stato spazzato via durante la pausa estiva.
E' rimasto li, visibile e percepibile da molti, e non in maniera latente visto che comunque ha trovato la sua ribalta nel "mainstream" televisivo e sui quotidiani, con quel solito tempismo ogni qualvolta un politico, uno scienziato o una associazione ha tentato di minare le certezze che una normativa vorrebbe portarsi dietro, quando i punti di domanda sono molti e provengono da diversi ambienti, da quello politico, scientifico, giudiziario e sociale.

E' giunta in redazione, questa mattina, la lettera di una madre che ha chiesto di pubblicare sui nostri canali di informazione le sue riflessioni.
Le abbiamo lette, sono mirate a guardare il tema della prevenzione vaccinale da un punto di vista che non sia sempre e prettamente quello voluto dai soliti noti, che hanno mezzi e risorse da investire in questo tipo di comunicazione a senso unico.

Riteniamo non ci sia nulla da aggiungere in quanto il seguito evidenzia molto bene quale sia la situazione di questi giorni:

L’estate sta finendo… con i ricordi delle vacanze appena trascorse ancora freschi nella mente.

Tante, tantissime le foto che ritraggono i nostri figli mentre giocano sulla spiaggia, nuotano in mare, si tuffano in piscina, ballano la baby dance nella piazzetta del campeggio, sono seduti in funivia, saltano sui gonfiabili, camminano per i sentieri di montagna, vanno in bici attorno al lago… e molto altro ancora.

Momenti piacevoli e spensierati che ripercorriamo con gioia.

Domandiamoci… quante persone abbiamo incontrato? Quanti i bambini che hanno giocato con i nostri figli?

Quegli stessi bambini che fra qualche giorno prepareranno emozionati grembiulino e zainetto per cominciare un nuovo anno scolastico… oppure no?!?

Già, chissà…

Chissà se il loro libretto vaccinale ha tutti i timbri al posto giusto? Chissà se i loro genitori stanno esitando a procedere con la vaccinazione? Chissà quali sono i loro dubbi? Chissà se hanno interrotto il percorso vaccinale a seguito di episodi di reazioni avverse? Chissà se questi bambini hanno un certificato per esonero o differimento delle vaccinazioni rilasciato da uno specialista, che la ASL non vuole riconoscere? Chissà se l’anno scorso, magari addirittura a poche settimane dalla festa di fine anno, hanno ricevuto un provvedimento di esclusione dal proprio dirigente scolastico?... Già, chissà…

Ma soprattutto… PERCHE’ se fino a pochi giorni fa tutto ciò non ci passava nemmeno per la mente, adesso dovremmo preoccuparci dello stato vaccinale dei compagnetti di classe dei nostri bambini? Perchè proprio noi, genitori allo stesso modo, ci scagliamo ciecamente contro scelte che in fondo non conosciamo? Perchè i bambini che fino a l’altro ieri ci apparivano “uguali al nostro”, adesso che sappiamo avere tre vaccini in meno, ci sentiamo in diritto di discriminarli?!

Forse perché ormai, da un anno a questa parte, alla parola “vaccini” si scatena automaticamente un acceso dibattito alimentato ad arte per innescare un becero tifo da stadio degno del peggior derby calcistico?

Forse perché ci sentiamo costantemente minacciati da epidemie, sebbene di puro stampo mediatico?

Forse perché davanti all’alibi degli immunodepressi (che fino a ieri avremmo cercato la definizione sul dizionario, per capire di cosa stavano parlando..) si pensa di poter giustificare, non solo l’imposizione di un trattamento sanitario, ma anche una vera e propria discriminazione? Tutto ciò nonostante - proprio tra gli immunodepressi - ci sia chi ritiene che questo provvedimento sia sbagliato oltre che inefficace per la tutela della propria salute, che diariamente si scontra con le inefficienze e incoerenze del nostro Sistema Sanitario.

Forse perché offuscati dal rinnovato clima di allarmismo e di “caccia alle streghe” non abbiamo il tempo né il modo, o la voglia, di riflettere ad esempio sul concetto di immunità di gregge? Ovvero sul tanto sbandierato 95% di copertura...?

Senza addentrarsi in troppi tecnicismi è abbastanza evidente che i virus non circolano soltanto sotto il metro di altezza, e che quindi calcolare il tasso di copertura vaccinale utile all’immunità di gregge su una fascia di età che rappresenta circa il 16% dell’intera popolazione italiana.. non solo non ha senso, ma non ci dà alcuna tranquillità…! Sempre che siano le percentuali di copertura a preoccuparci..

E ancora, per rimanere in tema, pare logico usare la subdola formula del ricatto con i bimbetti di 2 o 5 anni, ma trascurare completamente dirigenti scolastici, insegnanti, bidelli e personale di ogni ordine e grado che condividono 8 ore al giorno lo stesso ambiente con i nostri teneri figli che ci sentiamo di dover difendere dai compagni non - o parzialmente - vaccinati? 

Forse perché crediamo che essere vaccinato equivalga ad essere immunizzato e non consideriamo (o non sappiamo?) che ci possano essere casi di no-responder facilmente verificabili con un test anticorpale?

Forse perché, nella fretta, al centro vaccinale non ci hanno spiegato che alcuni vaccini (ad esempio quello per la pertosse) conferiscono una protezione individuale ma consentono la trasmissione del virus?

Queste sono solo alcune delle mille questioni che la Legge 119 si porta appresso, insieme ad un processo di presa di coscienza e di consapevolezza, diventato capo saldo per moltissimi genitori in tutta Italia, ai quali interessa solo poter valutare e scegliere liberamente sulla salute dei propri figli, dopo un confronto indipendente ed onesto con i medici.

Senza l’incubo del ricatto dell’emarginazione sociale previsto per i loro figli.

Perché laddove c’è un rischio non può esserci un obbligo… perché nessuno, ma proprio nessuno, vorrebbe essere quel famoso caso su un milione… che poi, senza tanti “forse”, un milione purtroppo non è!

Lasciamo che la politica faccia la politica.

E che la scienza faccia la scienza, anche quando afferma e sostiene qualcosa di diverso da ciò che dicono coloro che hanno un canale privilegiato e monocorde sui mass media.

E soprattutto, noi grandi, continuiamo ad osservare i bambini per quello che sono, ovunque essi siano, senza preoccuparci di un timbro su un libretto che fino a ieri non interessava a nessuno.

Buona Scuola – quella vera! – a tutti!

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