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Volontà o condizione

Quale prevenzione e quale cura per il cittadino? Obblighi vs inefficienza

Quale prevenzione e quale cura per il cittadino
  • Volontà o condizione
3 - 6 minuti di lettura

Lo scorso 15 ottobre il Consiglio dei Ministri si è riunito sotto la presidenza di Giuseppe Conte per l'approvazione del Decreto Fiscale, con al suo interno "Disposizioni urgenti in materia fiscale".
Questo quanto confermato anche dal Comunicato Stampa n. 23 pubblicato sul sito web del Governo.

Aldilà delle dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio, che durante il suo intervento dallo studio di Porta a Porta è tornato a puntare il dito verso quei tecnici che con una "manina" avrebbero modificato il testo approvato, andando a cancellare in diretta a penna le parti incriminate, quello che per noi è interessante si trova in uno dei paragrafi del Decreto Fiscale stesso.

Sotto il paragrafo della "SEMPLIFICAZIONE" leggiamo le "disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili".
Al punto 3 troviamo il tema della SALUTE:

Il decreto contiene disposizioni in materia di:

  • transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica;
  • commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario (viene prevista l’incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione);
  • istituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l’obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio;
  • istituzione del fondo per la riduzione delle liste d’attesa.

Il tema dell'Anagrafe nazionale vaccini è un argomento che abbiamo già trattato qualche giorno fa. Potete leggere l'articolo qui.
Dopo l'interpellanza del gruppo consiliare 5 stelle alla Regione Lombardia emerge che l'anagrafe vaccinale già richiesta dalla Legge 119 non si trova allo stato attuale attiva e completa nemmeno nella regione che ha sempre posto particolare attenzione al settore sanitario.

Leggere quindi disposizioni in un Decreto Fiscale che mirano alla istituzione di una anagrafe nazionale, quando nemmeno quelle regionali sono pronte, preoccupa i cittadini più attenti a questi sprechi.
Dirottare gli investimenti laddove sia realmente necessario migliorare un Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe essere la priorità di ogni Governo.
Il tema vaccinale in Italia, in un periodo in cui non vige alcuna urgenza - nonostante il DL 73 del 2017 venne definito un "decreto d'urgenza" senza alcuna motivazione reale - ha visto un grande sforzo economico che in parte invece poteva essere fin da subito dirottato verso altri lidi, come appunto quello che si vede menzionare nell'elenco qui sopra estratto dal Decreto Fiscale appena presentato.

Istituire un fondo per la riduzione della lista d'attesa sembra un de-ja-vu, speriamo possa essere veramente la volta buona.
In redazione abbiamo ricevuto la lettera di una cittadina che ha voluto denunciare quanto avvenuto nei giorni scorsi. Per questo vogliamo dare spazio alla sua storia:

Difficile credere che tutto questo cancan sui vaccini, che tanta energia e scalpore anima i nostri politici e le prime pagine dei giornali, dipenda davvero da una sincera cura della cittadinanza e della salute pubblica.
A questa mia perplessità non porto solo i numerosi casi di malasanità che tutti noi leggiamo su tutti i giornali, ma anche un caso specifico mio di 5 giorni fa.

Ormai è anni che soffro di cefalee debilitanti e con il tempo sono sempre più frequenti sia per intensità che per durata (dalle 12 alle 48 ore) con fotofobia, ipersensibilità ai rumori, e impossibilità di muovermi dal letto (con episodi di vomito). Dopo vari tentennamenti mi sono risoluta a prendere un appuntamento al *****, che a Milano risulta essere il migliore.

Venerdì scorso, 12 ottobre,  vado per una prima visita che fortunatamente sono riuscita a prenotare in breve tempo per via di una disdetta (il call-center di Regione Lombardia mi dice che se non mi va bene questa data la prima disponibilità è a giugno 2019) per cui la prendo al volo.

Vado, appuntamento alle 9:20 ed entro alle 10:00, la visita si svolge con cura. Il medico un po’ affannato per i ritmi mi compila anamnesi e cura e mi chiede di farmi rivedere dopo sei mesi pèer un controllo e di compilare il diario, in modo da monitorare frequenza e durate delle cefalee seguendo le sue indicazioni e la nuova cura data.  

Vado allo sportello e mi viene data la visita di controllo il 9 aprile del 2021, ho fatto presente che il medico mi ha indicato di prenderla in 6 mesi, ma il ragazzo allo sportello mi dice che i medici sono disponibili tre volte alla settimana e che questi sono i "tempi per le visite di controllo con il Sistema Nazionale" …. Altro è se voglio fare la visita privatamente, i tempi allora sono assai piu corti, 2/3 mesi e il costo varia dai 130/170 euro.

Allora le considerazioni sarebbero tante, ma qui mi soffermo solo su alcune:

Sono un soggetto in età produttiva (un funzionario pubblico) con 4/5 episodi di cefalea al mese e debilitanti che vuol dire diminuire la produttività e aumentare giorni di assenza per malattia  ….. se la cura data non funzionasse vuol dire aspettare 2 anni e mezzo per vedere quale altra cura potrà essere efficace …. Per cui?! Prima della data suddetta tanti giorni di malattia e bassa produttività …. Che lo Stato e la comunità pagherebbe …. Oltre al dolore che io stessa dovrei soffrire.  

Possibile che una sanità essenziale come dovrebbe essere quella pubblica assicuri una assistenza in un tempo che non PUO’ considerarsi congruo ad uno stato di necessità effettivo e che se hai bisogno devi avere il portafoglio ben fornito?!! Coerente con le nuove indicazioni relative alle limitazioni di sprechi nel pubblico?

E la questione dei vaccini …. Dov’è l’urgenza e l’emergenza per i cittadini? La gente soffre delle cure mancate per mali quotidiani e esistenti/reali debilitanti (e il mio non è che la punta dell’iceberg)  …. Ma perché mai dovrebbe vaccinarsi per qualcosa che non percepisce e non esiste come pericolo imminente e reale? Eppure Il Ministero della Sanità è disposta a stoccare milioni di euro per comprare vaccini e ad affrontare spese ulteriori per un numero enorme di prestazioni (in ambulatori già super affollati) per un emergenza che non c’è (e se ci fosse caspita fatecela VEDERE) …. Allora la domanda sorge spontanea …. Ma cosa caspita c’è dietro a tutto questo?

E io mi terrò le mie cefalee per i prossimi 2 anni e mezzo, se la cura non funziona, e i cittadini pagheranno le mie inefficaci cure e le mie assenze e la mia bassa produttività e io soffrirò …. Però non facciamoci mancare i vaccini … soprattutto quelli contro la stupidità pubblica di un Ministero e di una Sanità claudicante che prima di curare gli altri e aver la presunzione di prevenire qualcosa che è solo nell’interesse di pochi (case farmaceutiche in primis) dovrebbe curare se stessa e la propria cecità.

Come si dice, "Ambasciator non porta pena", ma in questo caso chi non vorrebbe unirsi a tale denuncia?
Fin quando permetteremo di far passare questi episodi senza mai denunciare l'accaduto, non si muoverà mai nulla.

La Redazione di Informazione Libera è sempre abituata a citare fonti e prove, per questo la alleghiamo qui sotto oscurata nelle parti che ovviamente sono oggetto di privacy.

Appuntamento nel 2021 liste di attesa

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