Cronaca sanitaria

DANNEGGIATI E ABBANDONATI

Pericardite acuta con altre conseguenze gravi già alla 1^ dose Pfizer: l'esenzione un puro miraggio!

Pericardite acuta con altre conseguenze gravi già alla 1^ dose Pfizer: l'esenzione un puro miraggio!
  • DANNEGGIATI E ABBANDONATI
6 - 12 minuti di lettura

L'8 maggio scorso la decisione di farsi inoculare la prima dose Pfizer. Ne raccontammo la sua storia nel mese di agosto.
Meno fortunata rispetto ad altri giovani, lei vive sulla sua pelle le conseguenze di una vaccinazione di massa, nell'immediato, dato che ad oggi non si conoscono gli effetti nel medio / lungo termine.

La sua vita appesa a un filo, all'età di soli 24 anni, una pericardite acuta con versamento pericardico, oltre ad altre conseguenze tra cui una linfoadenopatia con ascesso.

A distanza di sei mesi non è ancora guarita, durante un percorso di recupero che l'ha costretta ad affrontare anche notevoli spese mediche.
Questo perché lo Stato impone ai suoi cittadini di firmare un consenso informato discutibile e precario, ma si dimentica di avvisarti che nel caso di una reazione avversa, sei solo.
Il tutto mentre l'EMA pubblica, il 27 novembre, i dati relativi alle reazione avverse dei quattro vaccini proposti in Italia, che superano 1,2 milioni di segnalazioni in tutta Europa.

Michela ha avuto una sola fortuna, persone attorno a se che le vogliono bene e che la stanno aiutando a superare un periodo travagliato dove una esenzione definitiva al vaccino, che le spetta di diritto, è divenuto solo un miraggio.

Un muro di omertà e di controsensi è quello che sta vivendo in questi giorni Michela, una ragazza di Brescia che in questi mesi, nel frattempo, ha raggiunto i 25 anni di età.

La sua storia l'avevamo raccontata nel mese di agosto: una prima dose del vaccino Pfizer nel mese di maggio la porta a subire gravi conseguenze, con una pericardite acuta con versamento pericardico e altre patologie.

"La vaccinazione è importante", è un "dovere civico", questi sono alcuni dei mantra che si sentono ripetere in uno stillicidio di informazione che persegue una strada a senso unico ormai da un intero anno.
Anche perché in meno di un anno molti dimenticano che siamo arrivati all'imposizione - perché questo di fatto è attraverso i ricatti del Governo Draghi - della terza dose di un vaccino che i risultati promessi non ne ha portati, anzi.

«Controindicata vaccinazione con vaccino ad rMNA per pericardite post vaccino almeno fino a sei mesi. Sarà rivalutata poi con le evidenze scientifiche disponibili», questo quanto Michela aveva ottenuto dalla cardiologa che aveva preso in carico il suo caso.

«SCONSIGLIATA vaccinazione con vaccino a vettore virale in quanto soggetto femminile giovane affetto da eventi vascolari capillari presenti fin dall'infanzia», quanto aggiunto dallo stesso medico a fronte di una esenzione che le spetta di diritto. Ma è evidente che il valore della vita, soprattutto per una ragazza che ha davanti a se ancora una intera esistenza, non conta nulla.

Michela si era recata presso l'hub vaccinale e con enormi difficoltà era riuscita ad ottenere una esenzione temporanea che la copre fino a febbraio 2022.
Le evidenze scientifiche disponibili ad oggi non hanno cambiato lo scenario per tutti coloro, tanti, che hanno vissuto le stesse conseguenze e di cui il Governo sembra disinteressarsi, dato che tutto viene messo a tacere con una informazione complice della grande omertà che ne deriva.

Michela ci ha ricontattato e ci ha mandato una lettera che racconta quanto vissuto nelle ultime settimane, fino ad arrivare all'incontro con i medici dell'hub vaccinale proprio nella giornata di ieri, dove si è vista rispondere una serie di controsensi che spiegano il perchè oggi la gente non si fida più dei medici.

Perchè se un giovane medico si spinge tanto dal mettere in discussione valutazioni mediche e perizie di altri professionisti (con molti anni di esperienza in più di lui), tanto da ipotizzare anche che siano false, allora dobbiamo veramente porci delle domande.
A questa situazione siamo arrivati grazie all'omertà e alle falsità di questo Governo, che andrebbe giudicato per tutto quello che ha fatto in questi mesi e al clima di odio che ha contribuito fortemente a creare.

Vi invitiamo a leggere la sua testimonianza, e a riflettere sul perché viene così tanto spinto l'odio nei confronti di chi rivendica la libertà di scelta in ambito terapeutico, quando le evidenze oggi sono che questi vaccini non stanno ottenendo nulla di quanto promesso dai vertici delle istituzioni sanitarie.

 

Non avrei voluto essere di nuovo qui. Non avrei voluto dover parlare di questo, di nuovo. Ed invece eccomi. Sono ancora io, Michela-pericardite, il caso raro, la vittima di serie B, la ragazza che è stata sfigata.
In tanti modi sono stata definita. In pochi ricordano però cosa sono io, una persona.

Ero rimasta con il dire che avevo trovato una cardiologa che aveva capito il mio caso, mi aveva scritto sul referto, nero su bianco, 'controindicata vaccinazione con vaccino ad rMNA per pericardite post vaccino almeno fino a sei mesi. Sarà rivalutata poi con le evidenze scientifiche disponibili'.

Inoltre, nello stesso referto, veniva riportato 'SCONSIGLIATA vaccinazione con vaccino a vettore virale in quanto soggetto femminile giovane affetto da eventi vascolari capillari presenti fin dall'infanzia.'
Gli eventi di cui la cardiologa parla sono riconducibili al fenomeno di Raynaud primario, una patologia non grave ma abbastanza fastidiosa, la quale mi blocca la circolazione nei periodi di forte freddo, ma anche per stress emotivo.
Lo sottolineo perché non avevo assolutamente nulla al cuore prima del vaccino, e ricordo che questo lo so di per certo grazie agli innumerevoli esami eseguiti fin da bambina a causa della morte prematura di mio padre, avvenuta per fenomeno cardiovascolare non determinato in quanto non è stata eseguita autopsia.

L'unica cosa che avevo era appunto questo fenomeno, di cui peraltro avevo parlato con il dottore che mi ha dato comunque l'ok quell'8 maggio per somministrarmi la prima dose di Pfizer.
Comunque, questa patologia rende me un soggetto non proprio idoneo alla vaccinazione con J&J e Astrazeneca, ma anche perché ricordo che questi due vaccini sono di per loro controindicati in partenza per i soggetti femminili giovani.

Ad ogni modo, mi sono recata al centro vaccinale ed avevo ottenuto la mia esenzione, ovviamente con validità fino a febbraio, ma comunque qualcosa era.

Inoltre la cardiologa in quei giorni mi scrisse una messaggio, che ancora conservo, in cui diceva che ci stavamo muovendo nella direzione giusta, che erano stati pubblicati degli studi su una rivista americana di cardiologia in cui si diceva che i soggetti che avevano avuto pericardite o miocardite NON potevano essere sottoposti ad ulteriori vaccinazioni.
Queste parole sue. Voglio sottolinearlo bene. Mi sentivo tranquilla, finalmente tutelata. Non sapevo ciò che mi aspettava...

Difatti, dopo una risonanza magnetica a contrasto dove veniva riscontrato ancora versamento e durante la quale la cardiologa ribadiva la questione degli studi della rivista e della mia controindicazione a TUTTI i vaccini, mi è caduto il mondo addosso.
Nuovo referto, apparentemente uguale al primo, ma con una differenza: anziché 'sconsigliata' la cardiologa ha pensato bene di scrivere 'CONSIGLIATA la vaccinazione con vaccino a vettore virale in quanto soggetto giovane femminile e affetto da fenomeni vascolari capillari fin dall'infanzia. Consigliata valutazione immunologica'.

Praticamente mi veniva consigliata la vaccinazione con Astrazeneca o J&J per gli stessi motivi per i quali prima mi veniva sconsigliata, così, senza motivo, senza uno straccio di prova scientifica che conferisse valore a quanto deciso.

Ovviamente ho espresso il mio disappunto e i miei motivati dubbi. La risposta è stata che si, la vaccinazione con i vaccini a vettore virale SAREBBE SOLITAMENTE SCONSIGLIATA nel mio caso, ma che non avendo alternative... Questa era la soluzione.

'Non ci sono motivi concreti perché io ti dia la controindicazione a questi vaccini'.
Ah. Perché essere una ragazza giovane (che di per sé basterebbe, lo ricordo), con un padre nella tomba per motivi cardiovascolari, morto a 31 anni non a 60 tra l'altro, affetta da fenomeni vascolari capillari presenti fin dall'infanzia non basta come controindicazione? Eh no.
Bisogna essere affetti dalla sindrome capillare per averla. Una sindrome bruttissima che ringrazio Dio di non avere. In pratica, bisogna essere in punto di morte.

Dopo questa mazzata, non mi rimaneva che eseguire una visita da un'immunologo. E così ho fatto. Durante il colloquio la dottoressa in questione, dopo aver ascoltato con attenzione il mio calvario, mi ha detto che, assieme alla cardiologa, si poteva fare qualcosa per fare si che io ottenessi un'esenzione.

Di nuovo un barlume di speranza si accendeva in me. Giorni dopo ho ricevuto il referto nel quale si leggeva a chiare lettere che, nel caso io avessi anticorpi anti-spike, non era necessario sottopormi a seconda vaccinazione in quanto gli effetti avversi comparsi sono correlabili alla prima dose effettuata a maggio e hanno avuto un evidente impatto negativo sulla qualità della mia vita.

Ero felice, mi sentivo di nuovo tutelata.
Ho eseguito il sierologico (pagato ovviamente da me, scherziamo?) con il risultato positivo e un sufficiente numero di anticorpi.
Ho mandato il tutto alla immunologa, fiduciosa.
Qualche settimana fa, mi arriva una e-mail, che mi ha fatto nuovamente crollare il mondo addosso: di nuovo mi sono ritrovata di fronte ad un cambio totale di referto.
'Non ci sono alterazioni di rilievo' quindi alterazioni ci sono, ma non vengono prese in considerazione perché non rilevanti.
'Globalmente, gli accertamenti sono nella norma' e nello specifico?
'Considerati i disturbi che si sono verificati con la prima dose, si potrebbe valutare di assumere anti-infiammatori per mitigare eventi effetti avversi'

Ah. Quindi mi devo per precauzione imbottire di farmaci a 25 anni e nemmeno mi viene garantito che non avrò ripercussioni negative.
Quindi, in poche parole, potrebbe ricominciare tutto il calvario (anche se non è mai finito, poi spiegherò perché).

'I benefici sono superiori ai rischi' nonostante a colloquio e nel primo referto si parlava di tutt'altro.

Inutile dire che ne sono uscita distrutta.
Ho risposto alla dottoressa con il mio disappunto e le ho spiegato tutte le mie ragioni, ponendole poi la domanda 'Se dovesse accadermi qualcosa, sarebbe disposta a prendersi carico delle responsabilità?' Inutile dire che non ho mai ricevuto risposta. Doveva essermi mandata una lettera di conclusioni diagnostiche, ma non la ho mai ricevuta.

Non mi sono però fatta abbattere: io voglio quell'esenzione definitiva. Così ieri, sabato 27 novembre, mi sono recata all'hub vaccinale con i primi due referti di entrambe le specialiste, dove viene appunto scritto che non posso sottopormi a vaccinazione. Ma non è bastato nemmeno questo.

Io veramente non ho più parole.
Non basta avere due referti di due specialisti (cardiologo e immunologo) in cui si afferma che io non posso più essere sottoposta a vaccinazione.
Non basta la pericardite acuta avuta a maggio, la quale mi ha causato tre settimane di inferno, dolori da non riuscire a stare sdraiata nel letto (esatto, non solo non riuscivo a fare qualsiasi tipo di movimento, non riuscivo nemmeno semplicemente a stare SDRAIATA) e che mi ha lasciato in regalo un bel versamento pericardico.

Non basta la linfoadenopatia inguinale con ascesso (che ancora perdura).
Non bastano i dolori lancinanti al petto e alla schiena che ancora oggi mi accompagnano.
Non basta il fiato corto che ormai è diventato mio amico (e a 25 anni, allenata da sempre in modo pesante, può essere considerato normale che io abbia il fiato corto semplicemente se mi scaldo un po' arrabbiandomi o dopo aver mangiato con il semplice parlare o a fare semplicemente una rampa di scale?)

Non bastano le notti in cui mi sveglio e non respiro, non bastano i pianti, non basta la sofferenza.
Non bastano nemmeno i soldi spesi per visite, medicinali, ecografie, raggi x, prelievi.
Non basta tutto questo.

Ieri al centro vaccinale mi è stato detto che i miei referti protrebbero essere falsi, che il cardiologo che mi ha messo nero su bianco la controindicazione a vaccinazione potrebbe non essere 'studiato', che tutto quello che ho subito non basta.

BISOGNA VACCINARE, E BISOGNA CHE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE PASSI AI 'PIANI ALTI' (parole usate dal giovane medico con cui ho parlato).

Piani alti?? Che cosa sarebbero?
Eh sì, perché 'ora ottenere un'esenzione non è così facile, ora è difficile, bisogna avere dei determinati requisiti, chi mi garantisce che lei abbia una pericardite anche con la seconda dose? Mica c'è la certezza, lei ha le mie stesse probabilità di averne una in seconda dose!'.

Queste le parole di un giovane medico di base, che con tutto il rispetto, contro le parole di un cardiologo che ha eseguito ecocardio e risonanza magnetica e ha concluso che ci sia controindicazione, quanto valgono?
Perché il cardiologo in questione deve valere meno, o non essere studiato? E anche se fosse che io abbia le sue stesse probabilità di contrarre una pericardite in seconda dose, chi avrebbe mai il coraggio di rifare lo stesso vaccino dopo tutto quello che mi è costato (e che mi sta costando tutt'ora?).

Alla mia domanda 'okkei. Io faccio il vaccino. Lei mi garantisce che vengo risarcita se dovesse succedermi qualcosa? Dato che io non ho le competenze, il consenso informato lo firma lei?'

La risposta è stata 'MA COSA C'ENTRO IO'. COME I BAMBINI ALL'ASILO!
IO MI DEVO CARICARE DELLA RESPONSABILITÀ, ANCORA UNA VOLTA, DI CIO' CHE PROTREBBE ACCADERMI, E SE ACCADESSE SAREBBERO SOLO CAVOLI MIEI. E NO, IO NON STO ZITTA, VOGLIO CHE LA GENTE INIZI A GUARDARE NON SOLO AL PROPRIO GIARDINO, MA CHE APRA GLI OCCHI.

Può essere normale tutto questo?! Può essere normale che, pur essendoci a disposizione delle esenzioni per chi ha avuto effetti collaterali gravi, queste non vengano date perché bisogna avere dei determinati requisiti? E quali sono questi requisiti? Morire? Rimanere inferma con un embolo scoppiato in testa?

IO NON CI STO. NON POTRÒ PIÙ FARE SPORT COME PRIMA, MI È STATO RUBATO UN PEZZO DI VITA. SONO FORTE E SONO RIUSCITA A FARMENE UNA RAGIONE, MA MAI MAI MAI MI SOTTOPORRÒ ANCORA A QUESTO SCHIFOSO RICATTO.

Esorto tutti a pensare a questo quando vedete qualcuno che lotta per non vaccinarsi e lo additate come NO VAX. IO NON SONO NO VAX, IO MI SONO AFFIDATA. E QUELLO CHE NE HO OTTENUTO, OLTRE AI NUMEROSI DANNI, È STATO UN BEL CALCIO NEL DIDIETRO.

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